Un’imbucata ai funerali rivela perché ha partecipato a più di 200 cerimonie

La strana passione di Jeane Trend-Hill

 

Mentre la maggior parte delle persone tende a essere spaventata dai cimiteri, una donna trova grande conforto nel visitare i cimiteri. Jeane Trend-Hill, 55 anni, di Islington, Londra, si è infatti autoproclamata “imbucata ai funerali” e ha ammesso di aver partecipato alle sepolture di oltre 200 sconosciuti. L’attrice, fotografa e artista part-time, ha viaggiato in tutto il mondo partecipando a funerali e ha trascorso molto tempo a disegnare e fotografare i cimiteri vittoriani di Londra.

La sua strana passione è nata dopo che, una decina di anni fa, si è accidentalmente imbucata a un funerale mentre entrava in una funzione religiosa. Ha raccontato: “Sono entrata in questa bella chiesa e mi sono accorta che era in corso una funzione. Sono stata cresciuta come cattolica e mi è stato detto che è brutto andarsene, così sono rimasta e mi sono seduta in fondo. Era un perfetto sconosciuto, ma mi sono commossa. Poco dopo un addetto al cimitero mi ha contattato e mi ha chiesto se volevo partecipare al funerale di un veterano”.

Jeane sostiene di sentirsi a casa nei cimiteri

E così: “Ora ho partecipato a quasi 200 funerali di persone che non conosco, anche se ho perso il conto esatto”. Jeane, che ha anche conseguito un dottorato in scienze mortuarie ed è diventata storica dei cimiteri, ha confessato di essere sempre stata affascinata dalla morte. L’imbucata ha rivelato che, avendo perso entrambi i genitori prima dei 20 anni, si è sempre sentita “a casa” nei cimiteri e li ha persino paragonati a “gallerie d’arte all’aperto”. Jeane passa anche il suo tempo a riordinare e fotografare le lapidi. Ha persino restaurato la lapide dell’architetto britannico Arthur Beresford Pite e l’ha svelata con un abito da lutto vittoriano.

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La donna si è fatta un nome, visto che gli addetti ai cimiteri ora la informano quando i defunti vengono seppelliti e i loro cari non possono partecipare. “Nessuno dovrebbe mai essere cremato o sepolto da solo. Se mi viene chiesto e posso andare, lo faccio”. Tuttavia anche gli estranei hanno iniziato a scrivere a Jeane, invitandola a partecipare ai funerali. La sua famiglia ha persino scherzato sul fatto che dovrebbe avviare una propria attività di “affitto di un lutto. Un lavoro che Jeane non disdegnerebbe: “La morte non mi ha mai preoccupato. Spero di riuscire a far sentire la morte meno spaventosa per le persone. È il mio modo di restituire qualcosa”.

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