Il primo figlio è il cocco di mamma: se lo avete sempre sospettato senza avere prove, da oggi una conferma arriva direttamente dalla scienza. A dimostrarlo, uno studio pubblicato sulla rivista Social Development. I ricercatori hanno analizzato il comportamento di 55 madri nei confronti del primogenito e del secondo nato. Per farlo, hanno esaminato numerosi documenti, come filmati e test.
I risultati dell’esperimento? Sebbene le madri dichiarino di amare tutti i figli allo stesso modo, si comportano con ognuno in maniera molto diversa. Attenzione: non è questione di favoritismi. Piuttosto che essere un trattamento volontario, infatti, si tratta di un approccio diverso, su cui influisce anche il tempo a disposizione dei genitori. Basti pensare, ad esempio, all’ansia e alle premure riservate al figlio maggiore: passeggini fiammanti, vestiti per ogni occasione, interi album fotografici per documentare ogni tappa della crescita. Non si può certo dire lo stesso dei fratelli più piccoli.
D’accordo, il primo figlio è il cocco di mamma. Anche la posizione preferenziale del primogenito, però, ha i suoi lati negativi. Lo studio ha dimostrato che le madri tendono a giocare e a trascorrere più tempo con i figli maggiori. Di riflesso, ciò li rende meno socievoli con gli altri bambini.
Al contrario, sebbene le attenzioni parentali nei confronti dei figli minori siano inferiori, i secondogeniti appaiono più amichevoli e predisposti all’interazione con gli estranei. La questione delle preferenze di mamma e papà non è certo nuova neanche tra gli scienziati. Uno dei primi ad intervenire sul punto è stato lo psichiatra Alfred Adler, secondo di sette figli.
Lo studioso sosteneva che i primi e gli ultimi figli fossero costantemente in lotta tra loro per contendersi le attenzioni dei propri genitori. A beneficiarne, dunque, sarebbero stati i figli di mezzo, più tranquilli ed equilibrati. La tesi di Adler non andò giù al padre della psicanalisi, nonché primogenito, Sigmund Freud. La sua teoria, infatti, causò un’infuocata polemica e la rottura dei rapporti con lo studioso scopritore dell’inconscio. E voi, da che parte state: dalla parte dei cocchi di mamma o delle pecore nere?
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