Il primo figlio è davvero il “cocco di mamma”? La risposta della Scienza

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Il primo figlio è davvero il “cocco di mamma”? La risposta della Scienza

| 31/08/2024
Fonte: Pexels

Lo studio: il primo figlio è il cocco di mamma

  • Siete figli minori e avete sempre pensato che il primogenito avesse un trattamento preferenziale?
  • Uno studio ha dimostrato che il primo figlio è il cocco di mamma
  • A lui sono riservati non solo oggetti nuovi di zecca, ma anche maggiori premure e momenti di gioco
  • Attenzione, però: non è un comportamento volontario da parte delle madri
  • Inoltre, essere i preferiti ha i suoi lati negativi

 

Il primo figlio è il cocco di mamma: se lo avete sempre sospettato senza avere prove, da oggi una conferma arriva direttamente dalla scienza. A dimostrarlo, uno studio pubblicato sulla rivista Social Development. I ricercatori hanno analizzato il comportamento di 55 madri nei confronti del primogenito e del secondo nato. Per farlo, hanno esaminato numerosi documenti, come filmati e test.

I risultati dell’esperimento? Sebbene le madri dichiarino di amare tutti i figli allo stesso modo, si comportano con ognuno in maniera molto diversa. Attenzione: non è questione di favoritismi. Piuttosto che essere un trattamento volontario, infatti, si tratta di un approccio diverso, su cui influisce anche il tempo a disposizione dei genitori. Basti pensare, ad esempio, all’ansia e alle premure riservate al figlio maggiore: passeggini fiammanti, vestiti per ogni occasione, interi album fotografici per documentare ogni tappa della crescita. Non si può certo dire lo stesso dei fratelli più piccoli.

Il rovescio della medaglia

D’accordo, il primo figlio è il cocco di mamma. Anche la posizione preferenziale del primogenito, però, ha i suoi lati negativi. Lo studio ha dimostrato che le madri tendono a giocare e a trascorrere più tempo con i figli maggiori. Di riflesso, ciò li rende meno socievoli con gli altri bambini.

Al contrario, sebbene le attenzioni parentali nei confronti dei figli minori siano inferiori, i secondogeniti appaiono più amichevoli e predisposti all’interazione con gli estranei. La questione delle preferenze di mamma e papà non è certo nuova neanche tra gli scienziati. Uno dei primi ad intervenire sul punto è stato lo psichiatra Alfred Adler, secondo di sette figli.

Lo studioso sosteneva che i primi e gli ultimi figli fossero costantemente in lotta tra loro per contendersi le attenzioni dei propri genitori. A beneficiarne, dunque, sarebbero stati i figli di mezzo, più tranquilli ed equilibrati. La tesi di Adler non andò giù al padre della psicanalisi, nonché primogenito, Sigmund Freud. La sua teoria, infatti, causò un’infuocata polemica e la rottura dei rapporti con lo studioso scopritore dell’inconscio. E voi, da che parte state: dalla parte dei cocchi di mamma o delle pecore nere?

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