Il piano folle di un ingegnere: hackerare la sua ex azienda per riavere il lavoro

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Il piano folle di un ingegnere: hackerare la sua ex azienda per riavere il lavoro

| 26/07/2024
Fonte: Pixabay

La vicenda di Vikesh Sharma: Un licenziamento durante il lockdown

  • Vikesh Sharma è un ingegnere informatico indiano che è stato licenziato durante il lockdown per incomprensioni sul salario
  • Sharma ha tentato di recuperare il suo lavoro hackerando il database della sua ex azienda
  • Il piano prevedeva la creazione di un caos nel database, sperando di essere richiamato per risolverlo
  • La polizia ha rintracciato l’attacco all’indirizzo IP di Sharma, portando al suo arresto
  • La vicenda sottolinea l’importanza di affrontare i problemi professionali con mezzi legali e integrità

 

L’idea di hackerare la propria azienda non ha portato fortuna a Vikesh Sharma, un ingegnere informatico indiano. L’obiettivo era quello di riprendersi il lavoro perso durante il lockdown, ma il risultato è stato tutt’altro che positivo, culminando in un arresto.

Vikesh Sharma, un brillante ingegnere informatico, ha vissuto un dramma durante il periodo di lockdown. Secondo quanto riportato da diverse testate locali indiane, l’azienda per cui lavorava ha deciso di licenziarlo a causa di incomprensioni sul salario. Sharma, invece di cercare un nuovo impiego, ha optato per una soluzione drastica e pericolosa. Nella speranza di essere richiamato al lavoro, ha deciso di hackerare il database della sua ex azienda, sperando che il caos creato lo rendesse indispensabile.

Un piano di hackeraggio fallimentare

Il piano di Sharma era audace quanto rischioso. Ha tentato di accedere illegalmente al database dell’azienda e di cancellare decine di migliaia di dati. L’intenzione era di creare un tale disordine che l’azienda non avesse altra scelta se non richiamarlo per sistemare il danno. Purtroppo per lui, le cose non sono andate come previsto. Una volta scoperto l’attacco, l’azienda ha immediatamente allertato la polizia, che ha iniziato a indagare sull’accaduto.

La polizia è riuscita a rintracciare l’indirizzo IP del computer utilizzato per l’attacco, identificandolo come quello di Sharma. L’ingegnere è stato arrestato e portato al commissariato di Maujpur, dove ha confessato il suo crimine. Durante l’indagine è emerso che Sharma aveva cancellato 18.000 dati e aggiunto 22.000 elementi falsi, causando un vero e proprio caos nel sistema dell’azienda. Questo atto ha giustificato il suo immediato arresto.

Questa vicenda mette in luce quanto possa essere rischioso cercare di risolvere i propri problemi professionali con mezzi illegali. La storia di Vikesh Sharma è un monito per tutti coloro che pensano di poter aggirare le regole a proprio vantaggio. Invece di risolvere il suo problema, Sharma ha aggravato la sua situazione, finendo per affrontare conseguenze legali severe.

La storia di Vikesh Sharma dimostra che le azioni illegali, per quanto possano sembrare una soluzione rapida ai problemi, portano spesso a conseguenze disastrose. È importante affrontare le difficoltà lavorative e personali con integrità e cercare soluzioni legittime. Solo in questo modo si possono evitare complicazioni legali e proteggere la propria reputazione professionale.

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