Killer Reading: la caccia ai libri potenzialmente mortali infusi di arsenico del 19° secolo

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Killer Reading: la caccia ai libri potenzialmente mortali infusi di arsenico del 19° secolo

| 07/01/2024
Fonte: Pixabay

Rintracciare migliaia di libri con il pigmento verde smeraldo del XIX Secolo

  • I conservatori cercano migliaia di libri del XIX secolo con copertine in verde smeraldo, pigmento ottenuto con arsenico
  • Il verde smeraldo era popolare dopo l’invenzione della tela per libri, che rendeva le copertine più attraenti
  • Nonostante la sua bellezza, il verde smeraldo era pericoloso a causa del contenuto di arsenico
  • Melissa Tedone ha scoperto il pericolo dei pigmenti che si sfaldano nei libri antichi contenenti arsenico
  • Il Poison Book Project mira a educare sulle precauzioni da prendere quando si maneggiano questi libri

 

I conservatori di libri sono al lavoro per identificare migliaia di volumi del XIX secolo distinti per la loro copertina in “verde smeraldo”, un pigmento unico e ricercato, ottenuto mediante l’utilizzo di arsenico. Questa ricerca si rende necessaria in quanto, antecedentemente alla rivoluzione industriale, i libri erano manufatti rilegati in pelle, opere artigianali che richiedevano tempo e impegno per essere create. Tuttavia, l’avvento della tela per libri ha segnato una svolta, rendendo la produzione più economica e accessibile e permettendo l’impiego di pigmenti per abbellire le copertine. Tra questi, il verde smeraldo o verde Parigi spiccava per la sua vivacità e popolarità nella fine del XIX secolo.

Nonostante la sua bellezza, il verde smeraldo nascondeva un pericolo insidioso: l’arsenico. La sua intensità cromatica era ineguagliabile e, nonostante i noti rischi di avvelenamento da arsenico, la domanda rimaneva alta, portando alla produzione di innumerevoli libri con questa colorazione. Questa pratica continuò fino a quando i pericoli associati all’arsenico divennero troppo evidenti per essere ignorati, culminando nel ritiro del pigmento dal mercato. Nonostante ciò, oggi si possono ancora trovare migliaia di questi libri in biblioteche e collezioni private.

L’iniziativa del Poison Book Project

Melissa Tedone, conservatrice presso il Winterthur Museum in Delaware, ha scoperto la pericolosità dei libri contenenti arsenico analizzando un esemplare verde pubblicato nel 1857. Durante il restauro, si accorse che il pigmento verde tendeva a sgretolarsi, un fenomeno comune nei pigmenti ma particolarmente rischioso quando questi contengono sostanze tossiche come l’arsenico. I frammenti del pigmento possono disperdersi nell’aria e venire inalati, o rimanere sulle mani di chi maneggia il libro. Sebbene una quantità significativa di questo pigmento sia necessaria per causare un avvelenamento acuto, l’arsenico può comunque provocare gravi problemi di salute a lungo termine, inclusi danni agli organi interni e cancro.

Per questo motivo, il Poison Book Project è stato creato per sensibilizzare il pubblico sui rischi associati alla manipolazione di libri contenenti verde smeraldo. Tra le misure preventive suggerite vi sono l’uso di guanti in nitrile e la conservazione dei libri in sacchetti di polietilene isolati, per ridurre i rischi di esposizione all’arsenico.

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