La Pietra di Re Artù è uno dei monumenti neolitici più famosi d’Inghilterra. La tomba megalitica (dolmen) risale al 3700 a.C. ed è costituita da nove massi verticali sormontati da un’enorme pietra di copertura del peso di circa 28 tonnellate.
A partire dal XIII secolo la tomba è stata associata a re Artù che, secondo la leggenda, nel sito sconfisse in duello un gigante. Quando il gigante cadde moribondo, lasciò le impronte dei suoi gomiti su una delle pietre. Un altro racconto narra che i segni sulla pietra furono fatti quando Artù si inginocchiò per pregare. Il monumento presumibilmente segna anche il luogo di sepoltura di Artù.
Anticamente le lastre di pietra che costituivano la tomba sarebbero state ricoperte di terra. Il tumulo è ora, tuttavia, quasi completamente eroso e la pietra di copertura è rotta, con una grande sezione caduta nella parte inferiore. Il sito ha una posizione isolata, in campagna, raggiungibile tramite una stretta stradina che sale su una collina. La posizione rurale è tipica di tali tombe, che di solito venivano costruite in cima a un terreno elevato con ampie vedute e, probabilmente, utilizzate per rituali religiosi, non solo come luoghi di sepoltura.
Leggi anche Da Excalibur al Santo Graal, dove sono gli oggetti mitici della storia?
Nella stessa regione sono stati rinvenuti esempi simili di sepolture, contenenti resti scheletrici incompleti di diverse persone, insieme a schegge di selce, punte di freccia e ceramica.
Share