Fonte: Commentimemorabili.it
Fin dall’antichità l’uomo ha sempre coltivato il desiderio di volare. Se nel 1903 è stato compiuto il primo volo a bordo di un aereo per merito dei fratelli Orville e Wilbur Wright, nei secoli precedenti molti uomini avevano tentato l’impresa con strumenti rudimentali e fallimentari.
Uno dei primi ad avventurarsi nell’impresa fu Eilmer di Malmesbury, un monaco benedettino inglese dell’XI secolo. Secondo la cronaca “Gesta Regum Anglorum” di Guglielmo di Malmesbury, scritta intorno al 1125, Eilmer, ispirato dal mito greco di Dedalo e Icaro, costruì delle ali che fissò alle mani e ai piedi. Il monaco coraggioso si lanciò dalla sommità di una torre dell’Abbazia di Malmesbury, che si trova in cima a una collina che domina il fiume Avon. La data esatta del volo non è documentata, ma si stima intorno al 1005 d.C.
Lanciandosi dalla torre, Eilmer planò per circa 200 metri, prima di perdere il controllo a causa di una raffica di vento e cadere rovinosamente, fratturandosi entrambe le gambe e rimanendo zoppo per tutta la vita. Il monaco attribuì il fallimento dell’impresa alla mancanza di una coda che gli avrebbe permesso di governare meglio il volo.
La sua teoria non era del tutto campata per aria. Calcoli moderni di storici e scienziati confermano la fattibilità del progetto. Lanciandosi controvento, la sua discesa iniziale gli avrebbe consentito di guadagnare velocità sufficiente per cavalcare le correnti d’aria dal pendio e la presenza di un’ampia coda gli avrebbe consentito non di realizzare un vero e proprio volo, ma di atterrare in maggiore sicurezza.
Leggi anche I draghi di Games Of Thrones potrebbero davvero volare?
Nonostante la mancanza di dettagli sulla sua vita oltre a questo episodio, Eilmer è ricordato come “il monaco volante”, una delle prime persone a tentare il volo umano. La sua storia è celebrata nella città di Malmesbury e ricordata in diverse cronache dei secoli successivi. Nel 2010, la città ha commemorato il millennio del suo volo con eventi speciali.
Share