Il Labirinto di Arianna è un’installazione di Italo Lanfredini che è parte integrante del Parco Fiumara d’Arte in Sicilia. Situata a Castel di Lucio, l’opera rappresenta un connubio di significati simbolici, mitologia e riflessione sulla relazione tra l’uomo e la natura.
Il labirinto è una spirale monumentale in cemento patinato, con una colorazione che ricorda la terracotta, inserita armoniosamente nel paesaggio collinare. Si accede attraverso una porta la cui forma ricorda l’organo genitale femminile e simboleggia il ritorno all’utero materno, suggerendo un percorso di rinascita spirituale. Al centro del labirinto c’è un ulivo, simbolo di conoscenza e saggezza nella cultura greca. L’ulivo accoglie i visitatori, completando il viaggio interiore che l’opera invita a compiere.
A differenza del mito greco del Minotauro, dove il labirinto è un luogo di smarrimento e pericolo, l’opera di Lanfredini si propone come un cammino unico e diretto. Il tracciato, privo di biforcazioni, vuole favorire la riflessione e la consapevolezza personale, mettendo in dialogo l’uomo con l’ambiente circostante.
Il nome richiama il mito di Arianna, figura chiave nel racconto di Teseo e il Minotauro. La spirale del labirinto riprende il simbolismo mitologico, ma con una funzione opposta: non intrappola, bensì guida verso una nuova consapevolezza. La scelta di un ulivo al centro del percorso evidenzia il legame con la tradizione greca, in cui l’albero rappresenta saggezza e pace.
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Lanfredini, scultore nato a Sabbioneta, ha dedicato la sua carriera alla creazione di opere che dialogano con il paesaggio e stimolano un’interazione profonda tra arte e natura. Nel 1987 il bozzetto del Labirinto di Arianna vinse un concorso indetto da Antonio Presti, fondatore della Fiumara d’Arte, consolidando così il suo impegno artistico nella riflessione sul rapporto uomo-ambiente.
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