Il figlio non si alza per andare alla messa di Pasqua, la mamma lo sveglia col taser: “Alzati, è il giorno di Gesù!”

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Il figlio non si alza per andare alla messa di Pasqua, la mamma lo sveglia col taser: “Alzati, è il giorno di Gesù!”

| 20/04/2025

Voleva portarlo alla funzione di Pasqua, ma finisce con un taser e dodici ore di galera

  • Una madre dell’Arizona ha usato un taser per svegliare il figlio sedicenne la mattina di Pasqua.
  • L’obiettivo era portarlo alla funzione religiosa, ma il metodo è stato tutt’altro che pacifico.
  • Dobbins ha inizialmente negato l’uso del taser, ma i segni sul corpo del ragazzo l’hanno smentita
  • Arrestata per abuso di minori, ha passato 12 ore in carcere
  • La donna ha giustificato il gesto con motivazioni religiose, ma ora dovrà rispondere penalmente del suo comportamento

 

Nel grande libro dei metodi discutibili per far alzare i figli dal letto, quello scelto da Sharron Dobbins merita senz’altro un capitolo a parte. La quarantenne madre di Phoenix, Arizona, Stati Uniti, ha pensato bene di usare un taser – sì, proprio una pistola elettrica – per svegliare il figlio adolescente e portarlo, volente o nolente, in chiesa per la funzione di Pasqua.
“È il giorno di Gesù!”, ha dichiarato la donna. Ma il suo gesto, più da film d’azione che da messa domenicale, le è costato l’arresto per abuso di minori.

“Alzati che è Pasqua”: quando la fede incontra il taser

All’inizio, la signora Dobbins ha tentato di difendersi con una spiegazione creativa: “Ho solo fatto il rumore col taser per spaventarlo un po’”. Niente di troppo serio, no? Peccato che il figlio – sedici anni, zero voglia di alzarsi – abbia mostrato alla polizia due segni inequivocabili sulla gamba. Evidentemente, il taser non era solo scenografico. A quel punto, Dobbins ha confessato tutto e si è guadagnata dodici ore in una cella, giusto per riflettere su cosa significhi davvero “mettere Dio al primo posto”.

“Ha bisogno di stare con Gesù”: ma forse non proprio subito

Durante l’interrogatorio e l’intervista con la tv locale KNXV, Dobbins non ha mostrato segni di pentimento. Anzi, ha rivendicato la sua scelta come atto d’amore e responsabilità genitoriale. “Non penso di aver fatto nulla di male”, ha detto, convinta che educare alla fede possa tranquillamente includere una piccola scossa da 50.000 volt.

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E quando il figlio ha minacciato di chiamare la polizia? “Chiama pure tutto il dipartimento”, ha risposto la madre, olimpica. Per poi, con estrema calma, dire alla centralinista: “Ha bisogno di essere con Gesù adesso”. Amen.

L’amore di mamma non conosce limiti… ma la legge sì

Ora, sia chiaro: svegliare un adolescente la domenica mattina è una missione che mette alla prova anche i santi. Ma probabilmente ci sono metodi meno elettrizzanti per farlo. La giustizia dell’Arizona ha deciso che no, il taser non può essere incluso nella lista degli strumenti educativi. Dobbins è stata incriminata formalmente per abuso di minori con l’intento di causare danni. Il figlio, fortunatamente, se l’è cavata con pochi segni fisici – quelli psicologici li scopriremo più avanti.

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