Il decadimento digitale su internet: il 38% delle pagine web del 2013 non è più accessibile

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Il decadimento digitale su internet: il 38% delle pagine web del 2013 non è più accessibile

| 23/06/2024
Fonte: Pixabay

I contenuti sul web non hanno una vita infinita e possono diventare inaccessibili nel corso degli anni

  • Navigando su internet capita di imbattersi in alcune pagine che danno il messaggio di errore “404 utente non trovato”
  • Uno studio ha rivelato che il 38% delle pagine web esistenti nel 2013 erano inaccessibili nell’ottobre 2023
  • I ricercatori hanno raccolto i dati su un campione casuale di quasi un milione di pagine web da Common Crawl, un servizio di archiviazione su internet
  • Molti siti hanno pagine con link inattivi
  • Il 54% delle pagine Wikipedia ha almeno un collegamento non funzionante nei propri elenchi di riferimento, così come il 23% delle pagine web di notizie e il 21% delle pagine web governative

 

Tutti noi navigando sul web ci siamo imbattuti qualche volta con il messaggio di “errore 404″ che indicava una pagina non esistente o accessibile. Se pensavi che il mondo del web avesse una vita infinita, ebbene non è proprio così. Una ricerca del Pew Research Center di Washington ha dimostrato che anche i contenuti su internet hanno una “scadenza”, essendo soggetti ad un decadimento digitale.

Lo studio su un milione di pagine web

I ricercatori hanno raccolto un campione casuale di quasi un milione di pagine web da Common Crawl, un servizio di archiviazione su internet e hanno controllato se fossero ancora accessibili a distanza di dieci anni. Pew ha definito inaccessibili i siti che non esistono più sui loro server host (e gli utenti ricevono un messaggio “404 utente non trovato” quando visitano la pagina).

Secondo la ricerca, il 38% delle pagine web esistenti nel 2013 erano inaccessibili nell’ottobre 2023. Quasi un quarto di tutti gli articoli di notizie sul web, il 23%, contiene almeno un collegamento inattivo, che si tratti di un sito ad alto o basso traffico. Nel caso dei siti web governativi statunitensi, il 21% delle pagine ha almeno un link inattivo.

Anche il 54% delle pagine Wikipedia ha almeno un collegamento non funzionante nei propri elenchi di riferimento, così come nel 23% delle pagine web di notizie e nel 21% delle pagine web governative. Le pagine web appartenenti alle amministrazioni cittadine hanno maggiori probabilità di avere collegamenti interrotti.

La perdita di informazioni sui social

La perdita di informazioni è evidente anche sui social media. Quasi il 20% di tutti i post su X non sono più visibili pubblicamente. Di questi post, il 60% proveniva da account che ora erano privati, sospesi o cancellati, mentre il 40% era costituito da post cancellati in account ancora esistenti.

«Internet è un deposito inimmaginabilmente vasto della vita moderna, con centinaia di miliardi di pagine web indicizzate», hanno scritto i ricercatori. «Ma anche se gli utenti di tutto il mondo si affidano al Web per accedere a libri, immagini, articoli di notizie e altre risorse, questi contenuti a volte scompaiono alla vista».

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Se prima dell’avvento di internet fare una ricerca significava consultare libri e documenti da archivi e biblioteche, oggi bastano pochi click sul computer per avere a disposizione tutti i contenuti.

Il fenomeno generale del decadimento digitale minaccia di lasciarci in futuro con meno informazioni e un quadro incompleto dell’evoluzione del web. Se ti trovi quindi a consultare un contenuto interessante su cui vorrai tornare anche in seguito, il consiglio è di salvarlo sul computer per evitare il rischio di non potervi più accedere online.

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