Il cromosoma Y, il marcatore cruciale della biologia maschile, sembra lentamente svanire dal nostro patrimonio genetico. Tuttavia, non c’è motivo di allarmarsi – un gene sessuale alternativo potrebbe salvare la situazione e, di fatto, garantire la sopravvivenza della nostra specie. Negli esseri umani e in altri mammiferi, è il cromosoma Y a determinare il sesso della prole. Ma ora arriva una notizia inquietante: il cromosoma Y umano si sta riducendo e, lungo la linea evolutiva, è destinato a scomparire completamente, il che potrebbe potenzialmente segnare la nostra estinzione.
Nonostante ciò, c’è una speranza che nasce da una fonte inaspettata: alcune specie di roditori che hanno perso il cromosoma Y ma continuano a prosperare. A prima vista, il cromosoma Y potrebbe apparire insignificante. Rispetto al doppio set di cromosomi X nelle femmine, i maschi possiedono un unico cromosoma X e un cromosoma Y piuttosto ridotto. Eppure, nonostante le sue dimensioni, il cromosoma Y ha un impatto significativo. Esso contiene un gene essenziale che avvia lo sviluppo maschile nell’embrione.
Questo gene maestro del sesso, chiamato SRY, è stato identificato nel 1990. È responsabile dell’attivazione di una serie di eventi genetici che portano alla formazione dei testicoli nel feto in via di sviluppo. I testicoli embrionali producono ormoni maschili, assicurando così lo sviluppo delle caratteristiche maschili. Il cromosoma Y originariamente conteneva circa 900 geni attivi, ma nel corso di 166 milioni di anni ne ha persi la maggior parte, lasciandone solo circa 55.
Questa significativa perdita di geni nel corso dei secoli ha portato gli scienziati a prevedere che il cromosoma Y potrebbe scomparire completamente entro circa 11 milioni di anni. Questo ha scatenato un intenso dibattito scientifico e numerose affermazioni e smentite riguardo alla durata prevista del nostro cromosoma Y.
In questo scenario apparentemente cupo, due linee di roditori ci offrono un barlume di speranza. I topi talpa dell’Europa orientale e i ratti spinosi del Giappone hanno entrambi perso il cromosoma Y – e se la cavano egregiamente.
Un team guidato da Asato Kuroiwa dell’Università di Hokkaido ha fatto una scoperta fondamentale per comprendere come i ratti spinosi possano continuare a vivere senza il cromosoma Y. Hanno scoperto che la maggior parte dei geni presenti sul cromosoma Y si era trasferita su altri cromosomi.
Il team ha inoltre individuato una piccola differenza vicino al gene sessuale chiave SOX9, sul cromosoma 3 del ratto spinoso. Hanno scoperto che una piccola duplicazione era presente in tutti i maschi, ma assente in tutte le femmine. Questa scoperta suggerisce che questo gene duplicato potrebbe potenzialmente attivare SOX9, permettendogli di funzionare senza l’SRY.
Che cosa significa tutto questo per noi, come specie umana? L’imminente scomparsa del cromosoma Y ha alimentato intense speculazioni sul nostro futuro. Non possiamo replicare il meccanismo di auto-fecondazione trovato in alcuni rettili a causa dei geni critici nello sperma che solo i padri possono fornire.
La possibile fine del cromosoma Y potrebbe rappresentare un disastro per noi, portando all’estinzione della razza umana. Tuttavia, le nuove ricerche offrono un’alternativa – potremmo evolvere un nuovo gene di determinazione del sesso.
Ma è una lama a doppio taglio; potrebbe anche portare alla separazione di nuove specie, guidate da diversi sistemi di determinazione del sesso.
Proiettandoci 11 milioni di anni nel futuro, un ipotetico viaggiatore alieno potrebbe incontrare una Terra molto diversa. Potrebbe non trovare traccia di esseri umani, o forse scoprire molteplici specie umane, ciascuna evoluta con sistemi unici di determinazione del sesso.
Immaginate la diversità delle forme di vita che potrebbero esistere, plasmate da millenni di adattamento a cambiamenti ambientali e sfide. Questo scenario suscita curiosità sulla nostra evoluzione e sui potenziali percorsi che potrebbe prendere.
L’osservatore alieno non vedrebbe solo resti dell’umanità, ma un ricco arazzo di variazioni, sollevando domande sulla sopravvivenza, l’adattamento e l’essenza di ciò che significa essere umani.
L’idea che il cromosoma Y stia scomparendo può sembrare allarmante, ma c’è speranza nella scienza. Nel corso di milioni di anni, l’umanità ha dimostrato una notevole capacità di adattamento ed evoluzione, e questo vale anche per i nostri meccanismi di determinazione del sesso. Anche se il futuro rimane incerto, è fondamentale riconoscere che il cambiamento è una parte naturale della vita.
Questa prospettiva ci ricorda di rimanere ottimisti riguardo ai progressi scientifici e alla nostra capacità di adattarci a nuove realtà. Abbracciando la ricerca continua e comprendendo le complessità della genetica, possiamo trovare conforto nella resilienza della nostra specie. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista PNAS.
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