In Italia, il malcontento dei lavoratori è palpabile. Secondo il Report sulla Retribuzione 2024 di Coverflex, il 74% dei dipendenti ritiene che il proprio stipendio non sia adeguato al costo della vita. La situazione è aggravata da vent’anni di stagnazione salariale, che rendono l’Italia un’anomalia nel panorama europeo. Mentre il costo della vita continua a crescere, il 60% degli intervistati ammette che il proprio salario non riesce a stare al passo.
La sfiducia nei confronti dei dirigenti è alta: il 33% dei lavoratori si sente ignorato dai propri superiori. Questo distacco crea un ambiente di lavoro alienante, in cui le esigenze dei dipendenti sembrano passare inosservate. La soddisfazione media dei lavoratori si attesta su un modesto 5,7 su 10, segno di un diffuso malessere.
Lo smart working rimane un desiderio inespresso per molti. Sebbene il 76% dei lavoratori affermi che lavorare da remoto migliori la qualità della vita, solo il 20% può effettivamente beneficiare di questa modalità. Per chi lavora da casa, il 49% descrive le proprie condizioni come “super flessibili”, dimostrando che la flessibilità aumenta il benessere e la produttività.
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Il welfare aziendale è apprezzato, con il 63% che lo considera un aiuto concreto per le spese quotidiane. Tuttavia molte aziende falliscono nel personalizzare i benefit secondo le esigenze dei dipendenti. Solo un quarto delle aziende si preoccupa di chiedere ai lavoratori quali benefit siano davvero utili, risultando in pacchetti che spesso non rispondono ai bisogni reali. Il buono pasto è il benefit più diffuso, ma non basta a migliorare il clima generale. Non per nulla, solo il 33% dei lavoratori si dichiara pienamente soddisfatto del proprio lavoro. Come cambiare rotta? Sono necessari più trasparenza salariale, welfare mirato e flessibilità lavorativa.
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