Il miele è uno degli alimenti più amati al mondo e nell’antichità era chiamato “il nettare degli dei“. E’ prodotto in molte diverse qualità e, tra le numerose varianti, ce n’è una poco conosciuta ma molto ambita e apprezzata, prodotta nei posti più impervi e irraggiungibili delle montagne dell’Himalaya, in Nepal. Si tratta di un miele rosso, conosciuto come “miele pazzo”. E’ prodotto dai fiori di rododentro che crescono in alta quota e la cui caratteristica è quella di produrre nei consumatori un effetto allucinogeno.
I cacciatori di miele si avventurano in terreni insidiosi o si arrampicano su pareti rocciose con corde e scale rudimentali per arrivare agli alveari e portare a casa il prezioso nettare.
Il miele è stato utilizzato per secoli dalle comunità locali, in particolare dai Gurung che risiedono nelle remote regioni dell’Himalaya, per scopi medicinali e, più recentemente, per ragioni allucinogene. I fiori del rododendro, che crescono ad altitudini montane elevate, rendono la raccolta di questa preziosa varietà un compito arduo. E le api mellifere (Apis Laboriosa) non rendono di certo l’operazione più semplice.
Nelle stagioni primaverile e autunnale, i cacciatori di miele nei distretti di Kaski e Lamjung si avventurano nelle profondità delle foreste lussureggianti, equipaggiati con quelle che sembrano fragili corde e scale, arrampicandosi su pareti rocciose per raggiungere gli alveari, con il rischio sempre presente di cadere e di essere punti dalle api. Il miele può essere venduto fino a 10.000 rupie al chilogrammo (circa 110 euro), ed è una delle varietà più costose al mondo.
Il miele pazzo contiene la graianotossina che, assunta in piccole quantità (due cucchiaini), può provocare lieve euforia e rilassamento, mentre a grandi dosi può causare allucinazioni, vertigini e persino paralisi temporanea. Le comunità locali lo utilizzano non tanto per il suo effetto da sballo, quanto per le presunte capacità curative dei disturbi gastrointestinali e dell’artrite, e di stimolazione delle funzioni sessuali.
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La ricerca del miele rosso è diventata negli anni un’attrattiva turistica. Molti viaggiatori in Nepal accompagnano i cacciatori di miele nei percorsi di ricerca degli alveari e di prelievo del nettare, entrando in contatto con usi e costumi di popoli che vivono in remoti villaggi sulle montagne himalayane.
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