I microrganismi intestinali influenzano il comportamento, lo dice la scienza

Uno studio ha rilevato come cambia il senso di equità e giustizia in una persona in base al benessere intestinale

 

Il nostro corpo ospita trilioni di microbi, la maggior parte dei quali si trova nell’intestino. Il microbiota è l’insieme di microrganismi, (batteri, funghi, virus) che convivono in diverse parti dell’organismo senza danneggiarlo. Tutti i microrganismi devono rimanere in uno stato di equilibrio tra loro. Nel microbiota intestinale, quando alcuni prevalgano sugli altri, si crea uno stato di disordine che comporta disturbi o malattie legate all’apparato digerente. L’alterazione del microbiota può comportare ripercussioni anche sul comportamento.

Il gioco dell’ultimatum

In uno studio, pubblicato sulla rivista PNAS Nexus, i ricercatori del Paris Brain Institute e dell’Università di Bonn, in Germania, hanno studiato la composizione dei microbiomi e come questi potrebbero influenzare il nostro processo decisionale all’interno di un contesto sociale.

Il team ha reclutato 101 partecipanti, di cui circa la metà ha ricevuto integratori alimentari per sette settimane, inclusi sia probiotici (i cosiddetti batteri “buoni”) che prebiotici (nutrienti noti per promuovere la colonizzazione di batteri sani nel nostro intestino). Il resto ha ricevuto un trattamento placebo. Prima e dopo l’intervento, i partecipanti hanno fornito campioni di sangue e feci e sono stati anche sottoposti a un test comportamentale noto come “gioco dell’ultimatum”.

Nel gioco viene dato ad un giocatore una somma di denaro che deve dividere (decidendo individualmente se in maniera equa o meno) con un altro giocatore. Quest’ultimo è libero di rifiutare l’offerta qualora la ritenga ingiusta. In questo caso entrambi perderanno il denaro.

La “punizione altruistica”

Questo comportamento è conosciuto dagli psicologi come “punizione altruistica”, per cui punire il comportamento ingiusto è più importante che ricevere denaro personalmente. Di conseguenza, il gioco viene spesso utilizzato come metodo sperimentale per misurare la sensibilità di un individuo all’equità.

Rispetto all’inizio dello studio, i volontari trattati con probiotici e prebiotici erano molto più propensi a rifiutare offerte ingiuste anche quando erano solo leggermente sbilanciate. Nel gruppo di controllo, invece, non sono stati rilevati cambiamenti significativi tra l’inizio e la fine dello studio.

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La ricerca ha dimostrato che il gruppo delle persone trattate con integratori aveva sviluppato una maggiore sensibilità all’equità, rifiutando con decisione le offerte di denaro sleali. I cambiamenti più rilevanti sono stati notati in quelle persone che avevano all’inizio dello studio un microbiota alterato e che lo hanno migliorato con l’assunzione di integratori.

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