Una buona forza muscolare può essere determinante nel contrasto delle malattie. Lo ha rivelato uno studio condotto in Finlandia che ha analizzato i geni della forza di oltre 340.000 persone.
Coloro che avevano una maggiore predisposizione a sviluppare la forza della presa della mano avevano non solo un rischio inferiore del 23% di contrarre malattie comuni, ma anche un’aspettativa di vita più lunga.
I risultati dello studio suggeriscono che i dettagli genetici personalizzati sulla forza e debolezza muscolare possono aiutare i medici a identificare chi è a rischio di determinate condizioni di salute.
«Per quanto ne sappiamo, questo è il primo studio a indagare l’associazione tra una predisposizione genetica alla forza muscolare e varie malattie su questa scala», ha affermato il primo autore Päivi Herranen, scienziato dello sport dell’Università di Jyväskylä in Finlandia.
Il team ritiene che i fattori genetici che influenzano la forza muscolare potrebbero svolgere un ruolo nell’invecchiamento sano. La forza muscolare, in particolare la forza della presa della mano, influisce sulla nostra capacità di gestire malattie e lesioni legate all’età e le prove dimostrano che la forza della presa della mano ha una forte componente genetica.
La ricerca è stata condotta su 342.443 persone registrate nella biobanca finlandese FinnGen Data Freeze, che raccoglie informazioni sanitare e genetiche di ognuno. I partecipanti avevano un’età compresa tra 40 e 108 anni, di cui il 53% erano donne. Gli scienziati hanno confrontato persone i cui geni predisponevano a una forza di presa della mano più forte o più debole, e hanno esaminato come ciò influisse sul rischio di 27 risultati sanitari, tra cui la mortalità e alcune delle malattie più diffuse in Finlandia, come cardiopatie, malattie polmonari, disturbi muscoloscheletrici e del tessuto connettivo, tumori, cadute e fratture, disturbi mentali e cognitivi.
Hanno scoperto che un punteggio poligenico più elevato per la forza della presa della mano era associato a un minor rischio di morte per cause cardiovascolari e altre patologie. Ad esempio, un punteggio più elevato era associato a un minor rischio di depressione, un rischio inferiore del 23% di poliartrosi e del 21% di demenza vascolare. «Sulla base dei nostri risultati, la forza muscolare, le funzioni cognitive e i disturbi depressivi potrebbero essere in parte regolati dallo stesso background genetico», scrivono gli autori nel loro articolo pubblicato, aggiungendo che i risultati «evidenziano l’importanza di mantenere un’adeguata forza muscolare per tutta la durata della vita».
Leggi anche Bastano due notti insonni per sentirsi quattro anni in più: lo studio
Se però la predisposizione genetica alla forza sembra prevenire l’insorgere di malattie, non avrebbe un ruolo nella capacità di recupero fisico una volta che le stesse sono contratte dall’organismo. «Sembra che una predisposizione genetica per una maggiore forza muscolare si rifletta più sulla capacità intrinseca di un individuo di resistere e proteggersi dai cambiamenti patologici che si verificano durante l’invecchiamento, che sulla capacità di recuperare o riprendersi completamente dopo tali cambiamenti», ha concluso Herranen.
Share