“Mi chiamo Eusebio e ho comprato degli hot pants per uomo. La mia ragazza è una “nazi” del vestire. Amo le mode stravaganti. Le cose appariscenti e nuove. Mi piace seguire i trend della moda ed esprimere in modo molto forte ed evidente la mia personalità da come mi vesto. Sono una persona solare, allegra, faccio amicizia pure con le pietre, non mi piace il ghiacciolo all’arancia e nemmeno il colore verde. Mi piace il giappone e scaccolarmi quando nessuno mi vede. E mi piace esprimere me stesso e come mi sento col mio abbigliamento. ma ironia della sorte, sto con una persona che è l’opposto rispetto a me.. una vera nazi del vestire.. io non so perché a volte si Ainisce a stare con la propria nemesi. A volte penso che quella infelicità che ci portiamo dentro da quando eravamo bambini, si riversi nella scelta del partner peggiore, quello che ci rovinerà la vita, perché cosı̀ siamo stati abituati. Ma in tutto questo non è facile cambiarsi d’abito, togliersi gli abiti brutti e che non ci piacciono, ma a cui ci siamo abituati da una vita. Scusate il messaggio triste. Ecco gli screen. Buona giornata.”
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Eusebio condivide la sua esperienza personale, caratterizzata da un forte interesse per la moda e l’espressione di sé attraverso l’abbigliamento. Appassionato di mode stravaganti e sempre alla ricerca di capi d’abbigliamento che possano esprimere la sua personalità vivace e solare, Eusebio si ritrova in una relazione con una persona che ha un approccio completamente diverso al vestire, descritta da lui come una “nazi” del vestire, ovvero molto rigida e critica verso le scelte di moda meno convenzionali.
Questo contrasto tra i loro modi di vivere la moda diventa simbolico di differenze più profonde nella loro relazione, portando Eusebio a riflettere sul perché le persone a volte si ritrovano legate a partner che sembrano rappresentare la propria nemesi. La sua analisi si spinge a considerare come le infelicità interiorizzate dall’infanzia possano influenzare le scelte relazionali adulte, conducendo a legami che possono sembrare autodistruttivi o limitanti. Nonostante la consapevolezza di queste dinamiche, Eusebio sottolinea la difficoltà di cambiare, di liberarsi di “abiti” metaforici che non rappresentano più chi si è o ciò che si ama, ma a cui ci si è abituati nel corso degli anni.
La sua riflessione si chiude con un senso di rassegnazione, pur mantenendo aperto il dialogo sulla complessità delle relazioni e sull’importanza di rimanere fedeli a se stessi. Il messaggio di Eusebio, nonostante la sua natura in parte malinconica, tocca temi universali come l’autenticità, l’espressione personale e la ricerca di armonia nelle relazioni, sollecitando una riflessione su quanto sia fondamentale trovare un equilibrio tra la propria identità e il rispetto delle differenze all’interno di una coppia.
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