L’hobbyhorsing, una stravagante disciplina sportiva finlandese diventata virale sui social network, sta guadagnando popolarità tra le giovani appassionate di equitazione senza cavalli. Invece di montare veri cavalli, i partecipanti cavalcano fantasiosi esemplari di pezza su un bastone, sfidandosi e divertendosi. A differenza di altre attività folcloristiche e sportive che coinvolgono animali, l’hobbyhorsing si colloca in una posizione intermedia. Non vi è alcuno sfruttamento di animali e nessun rischio di cadute gravi, rendendolo un’alternativa cruelty-free all’equitazione tradizionale, che può risultare anche più economica.
Originariamente nato come un gioco tra bambine, l’hobbyhorsing ha coinvolto sempre più ragazze e giovani donne. Una delle protagoniste di questa disciplina è Alisa Aarniomäki, giovane campionessa che ha iniziato a costruire i propri cavalli giocattolo a soli 11 anni e ora non solo partecipa alle competizioni, ma allena anche le aspiranti atlete. La pratica coinvolge gare di galoppo, salto ostacoli e anche figure di dressage, con i concorrenti che cavalcano un bastone di legno con la testa di un cavallo di stoffa tra le gambe. Gli ostacoli variano in altezza, da 20 centimetri a un metro e mezzo.
L’hobbyhorsing si è diffuso principalmente in Finlandia e in Russia, e ha guadagnato una vera e propria tradizione, diventando un fenomeno di moda nel XIX secolo. L’attività è un modo divertente per capire come il corretto bilanciamento influenzi l’equilibrio del “cavallo” e offre un’opportunità per esprimersi creativamente. Gli appassionati personalizzano le teste dei loro finti cavalli, dando loro nomi e acquistando finimenti e coperte per renderli ancora più realistici.
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Mentre cresce l’attenzione e la partecipazione in Scandinavia, la Federazione Hobbyhorsing sta lavorando per ottenere un riconoscimento ufficiale per la disciplina, sperando di offrire un’alternativa sportiva dignitosa e diffusa da secoli. Sebbene l’hobbyhorsing sia ancora poco diffuso in Italia, la sua popolarità potrebbe aumentare rapidamente, data la velocità con cui le tendenze si diffondono tra i giovani nell’era dei social media.
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