La scoperta degli “Hobbit” risale a vent’anni fa, quando gli scienziati rinvennero fossili di una specie umana primitiva sull’isola di Flores, in Indonesia. Questa specie, chiamata Homo floresiensis, ha destato notevole interesse per le sue dimensioni ridotte: i primi fossili appartenevano a individui alti circa 1 metro e 10 centimetri. Grazie alla loro piccola statura, i membri di questa specie furono soprannominati “Hobbit”, in riferimento ai celebri personaggi immaginari di Tolkien. Tuttavia un nuovo studio ha rivelato che i loro antenati erano ancora più piccoli di quanto si pensasse.
I nuovi fossili, scoperti in un sito chiamato Mata Menge, situato a circa 70 chilometri dal luogo del primo ritrovamento, hanno portato gli scienziati a riconsiderare le dimensioni degli antichi parenti degli Hobbit. Il team di ricerca ha identificato piccoli denti e frammenti di ossa, che potrebbero appartenere a individui vissuti circa 700.000 anni fa. Questa scoperta ha sorpreso i ricercatori, poiché non si aspettavano di trovare una specie così antica e di dimensioni ridotte.
In precedenza, i fossili degli Hobbit rinvenuti erano stati datati a un periodo compreso tra 60.000 e 100.000 anni fa. Le nuove analisi hanno suggerito che i loro antenati fossero circa 6 centimetri più bassi rispetto agli esemplari più recenti, un dato che ha alimentato nuove ipotesi sull’evoluzione di questa piccola specie umana. Dean Falk, un antropologo evoluzionista non coinvolto direttamente nello studio, ha sottolineato che le nuove prove confermano l’esistenza di individui di dimensioni estremamente ridotte già centinaia di migliaia di anni fa.
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La scoperta di questi fossili ha sollevato ulteriori interrogativi sull’evoluzione degli Homo floresiensis. Gli scienziati continuano a discutere su come e perché questa specie sia diventata così piccola e quale sia stato il loro percorso evolutivo. Alcuni ipotizzano che il fenomeno dell’isola, un processo evolutivo per cui specie più grandi si riducono di dimensioni a causa delle risorse limitate, potrebbe essere una spiegazione valida. Nonostante i nuovi progressi, molti aspetti di questa specie rimangono oscuri. Gli studiosi, come l’antropologo Matt Tocheri, sottolineano che saranno necessarie ulteriori ricerche e scoperte fossili per comprendere appieno il ruolo degli Homo floresiensis nell’evoluzione umana. Ad oggi, gli “Hobbit” sono considerati una delle ultime specie umane primitive ad essersi estinte, ma la loro storia potrebbe rivelare ancora sorprese.
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