Ho deciso che mi sposo

“Mi chiamo Mirta, sono felicemente single e ho un negozio di erboristeria. Vi scrivo per raccontarvi di una mia amica che secondo me dovrebbe farsi vedere da uno bravo parecchio…
Allora la mia amica la chiameremo.. Guglielma! Naturalmente è un nome di fantasia… Guglielma è una bella donna sui 30 anni, molto curata e un filo appariscente. Lei non ha mai avuto problemi a procurarsi fidanzati di sorta (anzi!!), ma ogni volta tutte le sue storie finiscono più o meno nel nulla perché lei si stufa del malcapitato di turno quando questo non la serve e riverisce come vuole lei! Perché per Guglielma una relazione è questo: un mezzo per avere un servitore e non essere sola. Del resto non le importa, infatti per lei uno vale l’altro.
Alla fin fine a Guglielma non interessa innamorarsi o costruire qualcosa con qualcuno: a lei interessa solo avere un uomo da sfruttare e manipolare. Vi pare un giudizio azzardato il mio?! Credete che io sia troppo cinica nel giudicarla??! Beh leggete cosa ha deciso per il suo prossimo futuro!”

Scrivete cosa ne pensate nei commenti di Facebook e Buona lettura!

Mirta è una donna indipendente e soddisfatta della sua vita da single, gestisce con passione un negozio di erboristeria e ama circondarsi di persone positive. Tuttavia, tra le sue conoscenze c’è un’amica che la lascia spesso perplessa con il suo modo di vedere le relazioni. Per proteggere la sua identità, Mirta la chiamerà Guglielma, ma il problema di fondo è sempre lo stesso: il suo approccio agli uomini è, a dir poco, discutibile.

Guglielma è una donna affascinante, curata e molto sicura di sé. Non ha mai avuto problemi a trovare fidanzati, anzi, ne cambia spesso, ma il motivo per cui le sue storie finiscono è sempre lo stesso: si annoia quando il suo uomo smette di servirla e idolatrarla come lei pretende. Non cerca l’amore, né una vera connessione emotiva, ma piuttosto un uomo che sia una sorta di cameriere personale, pronto a soddisfare ogni sua esigenza. Per lei, un fidanzato non è un compagno di vita, ma una figura che deve ruotare attorno a lei. Mirta ha sempre osservato questo atteggiamento con una certa perplessità, cercando di farle capire che una relazione non dovrebbe essere basata su questo squilibrio di ruoli. Ma Guglielma non solo non ci sente, ma ha addirittura deciso di “risolvere” il problema a modo suo.

E qui arriva la parte più assurda. Mirta scopre che la sua amica, stufa di dover “sostituire” i fidanzati ogni volta che questi smettono di soddisfare le sue richieste, ha preso una decisione che definire estrema è poco. Ha intenzione di scegliere il suo prossimo uomo non in base a sentimenti o compatibilità, ma esclusivamente in base alla sua disponibilità a farsi completamente soggiogare. Come? Valutando uomini che abbiano determinate caratteristiche che la rendano sicura del fatto che non la contraddiranno mai e che saranno sempre pronti ad assecondarla.

Quando Mirta legge i messaggi in cui Guglielma le racconta il suo “piano” per il futuro, non può fare a meno di restare allibita. A questo punto, non sa più se provare a farla ragionare o lasciarla nel suo mondo fatto di relazioni a senso unico. Ma quello che si chiede è: davvero esistono persone disposte ad accettare di essere trattate così? E quanto potrà durare ancora questo suo atteggiamento prima che si renda conto di quanto sia assurdo il suo modo di vedere l’amore?

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