Pantofolai o semplicemente amanti della vita “comoda”: sono i cosiddetti “Goblin”. Individui che, specie con l’avvento della pandemia, hanno iniziato ad apprezzare un’esistenza dedita al confort più sfrenato e, talvolta, fin troppo eccessivo.
La Goblin mode è uno stile di vita che ha come regola principale quella di lasciarsi andare volontariamente. “La vita è mia, quindi posso decidere di fare schifo come e quanto voglio“, sembra questo il monito di tale tendenza. E allora ci si lascia andare, vagando per la casa da una stanza all’altra ed uscendo dalla propria abitazione con abiti malmessi solo per mere esigenze personali come l’acquisto di beni di prima necessità.
Per via del Covid-19, quasi tutti siamo stati dei Goblin, seppur per un periodo limitato. Intere giornate passate tra le mura domestiche ci hanno impigriti ancora di più, lasciando diversi strascichi a livello psicologico che, ancora oggi, qualcuno si porta dietro. Tra questi l’apatia verso la socialità, tipica di questo stile di vita.
Grazie ai social network questa pratica è diventata ben presto virale. Meme, scenette divertenti ed articoli di approfondimento hanno permesso di conoscere questo fenomeno psicologico.
I primi accenni di questo termine risalgono al lontano 2009, ma la sua ascesa è collocabile all’odierno 2022, anno in cui diversi utenti si sono orgogliosamente professati amanti del “goblin mode”.
“La modalità goblin non è un’identità permanente, ma uno stato d’animo. È come quando ti svegli alle 2 del mattino e vai in cucina indossando nient’altro che una lunga maglietta per fare uno spuntino strano“, ha raccontato Dave McNamee, creatore dell’iconico trend. “Si tratta di una completa mancanza di estetica. Perché a un goblin dovrebbe importare che aspetto ha?“.
Secondo gli esperti in ambito psicologico, questa concezione di vita non sarebbe riconducibile solo ad un fattore di pigrizia, ma ad un qualcosa di più profondo e legato soprattutto ad una sfera di “profondo relax” durante la quale la persona tende a rigenerarsi e a rifocillarsi. Staccare la spina dal mondo circostante per qualche ora, infatti, può essere un ottimo modo per ricarburare a livello psichico.
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Prima di questo fenomeno, nell’immaginario collettivo i goblin erano protagonisti di diverse storie e racconti folkloristici e spesso rappresentati con sembianze maligne e malvagie.
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