Le creature mitologiche hanno sempre affascinato gli esseri umani. Una delle figure più amate è quella dell’unicorno: un bellissimo cavallo bianco con un corno a spirale sulla testa, un animale pacifico simbolo di forza e purezza.
Nei millenni gli unicorni sono comparsi in diverse rappresentazioni artistiche e le prime testimonianze si hanno con le civiltà mesopotamiche (5000-3000 a.C.). Compaiono poi in Grecia, India e Cina e anche nella Bibbia sono menzionati 9 volte.
Qual è l’origine di questo animale mitologico? La sua figura attinge da elementi della realtà? Nel 2016 un team di scienziati dell’Università di Tomsk, in Russia, ha scoperto nella regione del Pavlodar, l’attuale Kazakistan, il teschio fossilizzato di un animale preistorico che aveva un corno sulla testa. Per questa particolarità gli è stato dato il nome di unicorno siberiano (Elasmotherium sibiricum), ma l’aspetto dell’antico animale era completamente diverso dal nobile cavallo raffigurato nel mito. Si trattava infatti di una creatura più simile ad un rinoceronte ma grande quanto un mammut. Le sue zampe erano molto più lunghe di quelle degli altri rinoceronti ed erano adatte al galoppo, conferendogli un’andatura somigliante a quella di un cavallo.
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L’unicorno siberiano non era del tutto sconosciuto alla comunità scientifica. Si presumeva che si fosse estinto oltre 350.000 anni fa, ben prima che gli esseri umani popolassero la terra. La scoperta del fossile ha rivelato che queste creature esistevano ancora circa 29.000 anni fa, insieme agli umani. È probabile quindi che nel tempo la figura dell’unicorno siberiano sia passata attraverso numerose interpretazioni e rielaborazioni che ne hanno trasformato completamente l’aspetto originario.
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