Gli elefanti si chiamano tra loro con “nomi” univoci

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Gli elefanti si chiamano tra loro con “nomi” univoci

| 04/07/2024
Fonte: Pixabay

Uno studio, condotto nell’arco di 36 anni, ha osservato le interazioni e i richiami vocali tra i pachidermi in Kenya

  • Gli elefanti sono in grado di produrre barriti differenti per attirare l’attenzione di un altro elefante, associando ad ognuno un suono specifico come se fosse un nome
  • Esistono tre diverse tipologie di richiami, usati per chiamare elefanti lontani o vicini o per richiamare i cuccioli
  • Lo studio è stato condotto tra il 1986 e il 2022 in alcuni parchi naturali del Kenya
  • I ricercatori hanno scoperto che gli elefanti usavano una diversa struttura acustica delle chiamate a seconda del destinatario a cui si rivolgevano
  • I pachidermi erano in grado di capire dall’ascolto se il richiamo fosse destinato a loro o a qualcun altro

 

Gli elefanti sono animali con una forma di intelligenza complessa e con comunicazioni sociali strutturate. Secondo uno studio appena concluso, realizzato da ricercatori dell’Università del Colorado, è emerso che i pachidermi africani si chiamano tra loro con suoni diversi che possiamo paragonare ai nomi usati dagli esseri umani.

Uno studio durato 36 anni

Il tipo più comune di richiamo dell’elefante è il barrito, di cui esistono tre sottocategorie. I richiami per attirare elefanti al di fuori della vista sono diversi da quelli per i pachidermi vicini, cosi come sono diversi i barriti utilizzati dalle femmine nei confronti dei cuccioli di cui si prendono cura.

I ricercatori hanno analizzato 469 richiami effettuati da gruppi di femmine e cuccioli nel Parco Nazionale di Amboseli e nelle Riserve nazionali di Samburu e Buffalo Springs, in Kenya, tra il 1986 e il 2022. Tutti gli elefanti sono stati monitorati per decenni e potevano essere identificati individualmente dalla forma delle loro orecchie.

«L’idea era che se ogni barrito fosse stato unico per ogni elefante, allora si sarebbe potuto riconoscere il richiamo e il suo destinatario in base alle caratteristiche acustiche» ha affermato l’autore principale dello studio Mickey Pardo. I ricercatori hanno scoperto che la struttura acustica delle chiamate variava a seconda del destinatario della chiamata.

Gli elefanti riconoscono la chiamata

Lo studio ha poi riprodotto le chiamate a 17 elefanti per vedere se riconoscessero e rispondessero a quelle rivolte a loro. Si è scoperto che i pachidermi rispondevano in modo più forte a una chiamata originariamente indirizzata a loro rispetto a quella indirizzata a qualcun altro. «Questo significa che gli elefanti potevano capire se un richiamo era destinato a loro semplicemente ascoltandolo», ha spiegato Pardo.

Lo studio ha osservato che le femmine utilizzavano il richiamo verso i cuccioli un numero maggiore di volte rispetto agli adulti e i ricercatori hanno ipotizzato che potrebbe essere una tecnica per aiutarli ad apprendere il proprio nome.

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La ricerca dimostra le capacità cognitive dei pachidermi poiché, se sono in grado di elaborare suoni diversi per comunicare con ogni individuo del proprio branco, significa che hanno una certa capacità di pensiero astratto, dovendo apprendere un suono arbitrario e associarlo ad altri individui.

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