Molti animali hanno i baffi e tra questi gli elefanti. Si potrebbe immaginare che sono poco visibili perché coperti dalla lunga proboscide, ma in realtà si notano poco perché situati in un posto del tutto insolito.
La maggior parte dei mammiferi possiede baffi di qualche tipo sul viso, chiamati vibrisse facciali. Un tipo di questi baffi è noto come vibrisse buccali (peli più lunghi e rigidi rispetto agli altri), che si dividono in due gruppi: vibrisse mistiali, che si trovano sul labbro superiore, e vibrisse sottomentali, che si trovano sul labbro inferiore.
Poiché le proboscidi degli elefanti sono il risultato della fusione tra il labbro superiore e il naso, presentano vibrisse miste anche nel labbro inferiore. Finora, tuttavia, è stata prestata poca attenzione scientifica a questa zona sottostante alla proboscide. Analizzando fotografie, video e campioni post-mortem di bocche di elefanti, un team di ricercatori dell’Università Humboldt di Berlino, in Germania, ha notato che i tipici modelli di vibrisse presenti nei mammiferi risultano invertiti nelle bocche degli elefanti. Ai lati del labbro inferiore, gli elefanti presentano due fitte file di baffi corti, chiamati microvibrisse, e un’area meno densa di baffi lunghi, chiamati macrovibrisse, al centro. Lo studio ha inoltre rivelato che i baffi risultano danneggiati sul lato in cui gli elefanti si nutrono più frequentemente e che la mascella inferiore è molto più stretta, ma allungata rispetto ad altri mammiferi.
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Tutte queste modifiche combinate, inclusa la disposizione dei baffi, sembrano essere una risposta all’evoluzione della proboscide e al metodo insolito di mangiare degli elefanti. La maggior parte degli animali inserisce il cibo in bocca dalla parte anteriore, ma gli elefanti usano la proboscide per inserire il cibo dai lati, da qui la loro insolita disposizione dei baffi.
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