Destreggiarsi ogni giorno tra impegni familiari, lavoro, attività extra, comporta una notevole quantità di stress. Se si aggiungono poi anche questioni inerenti la salute, il denaro e le relazioni, il cervello è costretto a sopportare un carico notevole di pensieri e preoccupazioni.
Lo stress risulta dannoso per la salute poiché può causare sintomi fisici come mal di testa e dolore al petto, oppure ansia e tristezza, esplosioni di rabbia o eccessi di fame. Ha inoltre un notevole impatto sul cervello, contribuendo a favorire l’insorgere di malattie mentali e la riduzione del volume della massa cerebrale.
Gli scienziati hanno scoperto che lo stress cronico gioca un ruolo importante nell’insorgenza di molte condizioni psichiatriche, tra cui la depressione, il disturbo bipolare e il disturbo da stress post-traumatico. Diversi esperimenti hanno rivelato che lo stress cronico può portare a cambiamenti a lungo termine nella struttura e nella funzione del cervello. Uno degli effetti principali è l’alterazione della neuroplasticità, il processo attraverso il quale il cervello forma nuove connessioni neuronali e modifica quelle esistenti in risposta all’esperienza. Lo stress cronico può interferire con questo processo, rendendo più difficile per il cervello adattarsi e apprendere nuove informazioni. Inoltre gli ormoni, rilasciati dal corpo quando è stressato, possono persino distruggere i neuroni, in particolare quelli appena formati.
Lo stress non impedisce solo lo sviluppo delle cellule cerebrali. Può anche ridurre il volume complessivo della massa cerebrale. Anche tra persone altrimenti sane, può portare al restringimento delle aree cerebrali associate alla regolazione delle emozioni, del metabolismo e della memoria.
Ad incidere maggiormente sul cervello non è lo stress dovuto ad eventi eccezionali ed imprevedibili (come ad esempio un disastro naturale, un incidente stradale o la morte di una persona cara), ma quello relativo al sovraccarico di attività che ci troviamo a svolgere ogni giorno.
Inoltre, lo stress cronico può danneggiare l’ippocampo, una regione del cervello coinvolta nella memoria e nella regolazione delle emozioni. Questo può portare a difficoltà di concentrazione, problemi di memoria e un aumento del rischio di sviluppare disturbi dell’umore, come depressione e ansia. Per gestire le preoccupazioni si possono adottare diverse strategie.
La consapevolezza consiste nel prestare attenzione consapevolmente al momento presente, senza giudizio. La meditazione mindfulness e altre pratiche possono aiutarti a ridurre lo stress e a sviluppare una maggiore resilienza emotiva.
L’attività fisica regolare è fondamentale per migliorare il benessere mentale. Anche una breve passeggiata o una sessione di stretching possono fare la differenza.
La respirazione profonda può attivare il sistema nervoso parasimpatico, inducendo una sensazione di calma e riducendo lo stress. Prova a dedicare alcuni minuti al giorno a questa tecnica, inspirando lentamente dal naso e espirando completamente dalla bocca.
Cerca di identificare le fonti di stress nella tua vita e cerca di limitarle o gestirle in modo più efficace. Questo potrebbe includere la pianificazione del tempo, la delega delle attività o la ricerca di supporto da parte di amici, familiari o professionisti.
Dedica del tempo alle attività che ti piacciono e che ti aiutano a rilassarti, che si tratti di leggere, ascoltare musica, fare arte o trascorrere del tempo all’aperto.
Leggi anche Qual è la popolazione più stressata d’Europa?
Parla con amici, familiari o un professionista della salute mentale se senti di avere difficoltà a gestire lo stress e le preoccupazioni da solo. Ricevere supporto può farti sentire meno solo e fornirti nuove prospettive e strategie per affrontare le sfide.
Share