Dimenticatevi di contare le pecore! Le cose a cui si pensa di più per dormire bene sono i momenti preferiti della giornata passata (45%), il partner o la famiglia (44%) e il lavoro (36%). A rivelarlo è un sondaggio condotto su 2.000 adulti, divisi equamente per generazione. Ha infatti rivelato che, mentre una convinzione comune tra le persone è che pensare al lavoro prima di andare a letto impedisca un buon riposo notturno, pensare alla propria carriera prima di andare a letto potrebbe in realtà aiutare a dormire sonni tranquilli.
La ricerca ha anche approfondito le ultime conoscenze relative alle abitudini di sonno e alle routine prima di andare a letto, scoprendo diverse differenze a seconda dell’epoca di nascita. Condotta da OnePoll per Serta Simmons Bedding, l’indagine ha rilevato che i millennial (56%) sono il gruppo più propenso a pensare ai momenti preferiti della giornata passata prima di addormentarsi. La generazione X (39%) è la meno incline a pensare alla propria giornata e la più di tutte le generazioni a pensare alla propria carriera (38%).
Queste non sono le uniche differenze generazionali quando si tratta di abitudini di sonno. L’indagine ha anche rilevato che la generazione Z è la più propensa a dare priorità al sonno in generale (61%) ed è più probabile che non finisca la routine notturna prima di assopirsi per la giornata. I Gen Z sono i più propensi ad addormentarsi con il telefono (68%), a dimenticare di lavarsi i denti (53%) o ad addormentarsi con i vestiti da giorno addosso (47%). La generazione X, invece, sembra essere la più brava a staccare la spina prima di andare a letto, visto che è quella che ha meno probabilità di addormentarsi con il telefono (25%).
Inoltre, una recente ricerca ha analizzato il tempo che una persona media passa a prepararsi per andare a letto e ha scoperto che, in media, un individuo dedica 162 ore alla propria routine notturna nel corso dell’anno (oltre 26 minuti al giorno). Il contenuto di questa routine può variare a seconda dell’età. Più di un terzo dei millennial fa la doccia o il bagno prima di andare a letto (36%), rispetto al 19% degli intervistati della generazione Z. Più di un quarto dei boomers (28%) ha bisogno di guardare una serie televisiva o un film prima di chiudere gli occhi per la notte, rispetto ad appena il 19% della generazione Z.
La routine notturna della generazione Z consiste prevalentemente nell’accendere un ventilatore (22%), indossare una maschera per dormire (21%), scrivere un diario (20%), leggere (20%), ascoltare musica (20%) e creare una lista di cose da fare per il giorno successivo (20%). Inoltre i Gen Z non vogliono sacrificare nessuno dei loro rituali notturni: i giovani tra i 18 e i 26 anni sono più propensi ad accorciare la loro routine mattutina (43%), mentre i Gen X (40%) e i boomers (39%) sono più propensi a ridurre la loro routine a letto per dormire di più.
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L’indagine ha analizzato anche il momento in cui le persone vanno a dormire: il 38% si definisce mattiniero e il 22% nottambulo (il 33% ha risposto di essere sia mattiniero che nottambulo). Oltre alle differenze di età, anche la geografia riflette le differenze nelle routine del sonno, con la più alta concentrazione di mattinieri (41%) nel Nord-Est e la più alta percentuale di nottambuli (33%) nel Sud-Est degli Stati Uniti.
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