La nostra mente può essere paragonata a un giardino ricco di idee, pensieri e immagini da coltivare. Il concetto di giardinaggio mentale fa riferimento alla cura e alla pazienza che comunemente si dedicano alle piante: nutrendo il nostro spazio interiore potremo trasformarlo in luogo spirituale in cui recuperare benessere, serenità ed equilibrio.
Il giardinaggio mentale, quindi, è un modo per riappropriarsi dei propri tempi e dei propri spazi, riempiendo la propria mente di informazioni e contenuti utili, arricchenti e positivi. Spesso siamo sovraccaricati di informazioni superflue, passivamente recepite all’interno di un contesto sovrastimolato. Questa pratica, invece, è basata sull’attenzione attiva e proattiva, basata sulla selezione di ciò che riteniamo davvero benefico. Il vantaggio del giardinaggio mentale, dunque, è quello di operare una cernita: poiché le nostre energie e risorse sono limitate, dovremmo selezionare con cura ciò a cui dedicare il nostro tempo e le nostre attenzioni. Proprio come avviene con la cura del giardino, dovremmo tagliare i rami secchi e rimuovere le erbacce infestanti che rendono la nostra mente un posto caotico e poco accogliente.
Quali sono i consigli pratici che possiamo attuare per iniziare a coltivare uno spazio interiore fertile e ricco? In primo luogo, è importante trovare dei momenti della giornata da dedicare a noi stessi, alla riflessione e all’introspezione. Spesso, infatti, siamo oberati non solo dallo studio o dal lavoro, ma anche da numerose altre occasioni di socialità e svago, che finiscono per acquisire una connotazione ugualmente onerosa e vincolante.
Non dovremmo sottovalutare, invece, l’importanza dell’ozio: è proprio dai momenti di stasi che la nostra mente trae nuova linfa per ricaricarsi e incrementare il proprio potere creativo. Ritagliarsi uno spazio sicuro e tranquillo in cui poter staccare la spina dal mondo ricco di stimoli e informazioni in cui siamo immersi ci aiuterà a coltivare con cura, delicatezza e pazienza i piccoli semi che sbocceranno nel nostro giardino.
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Per farlo, però, dovremo essere disposti a lavorare su noi stessi e sui nostri limiti. A tal proposito, sarebbe indispensabile limitare l’utilizzo dei social media, che inducono dipendenza a causa di una serie di fenomeni dannosi, tra cui lo scrolling compulsivo, oltre che aumentare il senso di inadeguatezza e rivalità per mezzo di canoni di perfezione falsati.
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