Geolier

“Mi chiamo Sara Maria. Vi mando la chat con un ragazzo che ora non frequento più. Il nostro litigio è cominciato per la canzone di Geolier a Sanremo. Io non sono napoletana lo premetto, ma a me Napoli e il napoletano sono sempre piaciuti. Napoli mi fa sentire a casa. Quando ci vado è come essere a casa mia, stesse strade, stessa luce, stesse persone, stesso mare. E mi piace tantissimo il napotetano, è un dialetto antico, come se fosse quasi una lingua a sé, eppure simile all’italiano, colorita e piena di metafore. Bisogna essere molto intelligenti per parlare napoletano, secondo me. C’è una grande cultura dietro a questo dialetto/lingua e io umilmente mi inchino all’arte napoletana in tutte le sue sfaccettature. I pregiudizi però come sempre sono tanti e si fa sempre di tutta l’erba un fascio. Vi mando questa chat per raccontarvi la mia storia e di come ho smesso di frequentare una persona che non mi sembra aperta al bello, che mi è sembrata avere dei pregiudizi che non mi piacciono. Già la vita è abbastanza incasinata di per sé e avere al fianco una persona così chiusa non credo sia un bene per la mia vita. Va bene avere gusti diversi, ma qua si tratta solo di rispetto verso una cosa bella come la musica e di non essere pieni di odio e di stereotipi che francamente mi hanno stancato. Io sono del sud come i napoletani e sono felice di esserlo. Viva il sud. Viva Napoli. Viva il napoletano. Viva L’Italia tutta e la sua cultura multiforme.”

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La nostra fan, una ragazza di nome Sara Maria, ha deciso di raccontare la fine di una frequentazione che, inizialmente leggera e promettente, si è conclusa bruscamente a causa di un diverbio inaspettato nato da una discussione musicale. Il motivo? La canzone portata da Geolier a Sanremo.

Sara Maria chiarisce fin da subito di non essere napoletana, ma di sentire un legame profondo con Napoli, città che per lei rappresenta un senso di casa. Le strade, la luce, le persone, il mare: tutto a Napoli le ricorda qualcosa di familiare. E tra gli aspetti che ama di più c’è il dialetto napoletano, che considera una vera e propria lingua, ricca di storia, significati, sfumature e bellezza.

Esprime una grande ammirazione per l’arte partenopea in tutte le sue forme, sottolineando quanto sia importante avere intelligenza e sensibilità per apprezzare e parlare una lingua come il napoletano. Per lei si tratta di una cultura viva, radicata, fatta di espressioni ricche e metafore che meritano rispetto.

Tuttavia, proprio questo amore per la musica e la lingua napoletana ha messo in luce una profonda incompatibilità con il ragazzo che stava frequentando. Durante una conversazione, infatti, lui ha espresso opinioni cariche di pregiudizio nei confronti della canzone di Geolier, ma anche più in generale verso il mondo che essa rappresenta. Un atteggiamento che Sara Maria non ha potuto ignorare.

Quello che all’inizio poteva sembrare solo un disaccordo musicale, si è rivelato per lei il segnale di una chiusura mentale più ampia, che non è riuscita a tollerare. Racconta di aver compreso, proprio in quel momento, che non voleva nella sua vita una persona così piena di stereotipi e priva di apertura verso la bellezza e la diversità della cultura italiana.

Condividendo questa chat, Sara Maria ha voluto testimoniare il valore della tolleranza, del rispetto e della ricchezza culturale del nostro Paese. Ha scelto di difendere ciò che ama, e di allontanarsi da chi, al contrario, sembra non riuscire a vedere oltre i propri pregiudizi. Viva il sud, viva Napoli, viva il napoletano – e viva tutte le espressioni autentiche della cultura italiana, come lei stessa conclude con orgoglio.

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