Genova, l’inquietante storia della “locanda degli orrori”

Il mistero della “cà delle anime”

 

Avete mai sentito parlare della locanda degli orrori, situata sulle alture di Voltri? Questa storia inquietante si svolge proprio nel quartiere posto all’estrema periferia occidentale di Genova. Sulla strada che da Voltri conduce fino alla valle Stura, nel basso Piemonte, si trovava un vecchio casolare di campagna ormai abbandonato dove si stabilì una famiglia caduta in disgrazia dopo la seconda guerra mondiale.

Dopo qualche giorno, nell’edificio iniziarono ad accadere strani eventi: grida e lamenti provenienti da stanze vuote, porte e finestre che si aprivano da sole, apparizioni di spettri. Prevedibilmente, la famiglia scappò a gambe levate dal casolare, che da quel giorno venne ribattezzato la “cà delle anime”. La storia legata a questo luogo, però, è molto più antica e inquietante. Tutto ebbe inizio nel Medioevo, quando Genova e la valle Stura detenevano una notevole importanza in ambito commerciale ed economico.

Il ragù migliore del mondo

All’epoca, la “cà delle anime” era una locanda molto nota non solo per le sue confortevoli camere, ma anche per i gustosi manicaretti che offriva ai suoi ospiti. In particolare, a essere estremamente celebri erano i suoi deliziosi ravioli, il cui condimento veniva descritto come il miglior ragù di carne del mondo.

Ebbene sì, se vi è venuto qualche sospetto circa la provenienza di quella carne sappiate che avete indovinato: si trattava di carne umana. Alcune camere della locanda, infatti, presentavano un ingegnoso sistema che faceva sì che, appena i poveri ospiti si sdraiavano sul materasso, venivano schiacciati da pesanti tavole di legno che precipitavano dal soffitto. I proprietari, dopo essersi appropriati di soldi e altri effetti personali delle vittime, li smembravano e usavano i resti per insaporire spezzatini, ravioli e altre pietanze.

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Fortunatamente, la macabra locanda venne chiusa pochi mesi dopo aver aperto i battenti. Infatti, i parenti dei viandati sporsero denuncia e le autorità, insospettate dal così alto numero di scomparsi, scoprirono ben presto l’inquietante verità. Nel corso degli anni, numerose persone hanno tentato di restaurare la locanda, ma nessuno ha avuto il coraggio di soggiornarvi. Qualche anno fa, però, la proprietà è stata acquistata e oggi gli attuali proprietari sostengono di non aver mai assistito a fenomeni paranormali. Chi vive nei dintorni, però, giura di sentire ancora lamenti e grida strazianti provenienti dal terreno circostante.

 

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