La Gen Z è “germofobica”: più della metà si lava le mani 10 volte al giorno

Una situazione influenzata dalla pandemia

 

Un recente sondaggio condotto nelle università americane ha rivelato che la generazione Z, influenzata dalla pandemia da Covid-19, mostra un crescente timore nei confronti della sporcizia e dei germi. Quasi la metà degli studenti intervistati ha confessato di essere ossessionata dalla presenza di germi nei luoghi comuni come aule, bagni e mense. L’indagine, condotta da College Rover, ha analizzato sia le pratiche igieniche degli studenti che il livello di pulizia degli ambienti scolastici. I risultati hanno evidenziato una situazione poco confortante: i campus universitari presentano un livello di igiene inferiore alle aspettative, con bagni pubblici e lavanderie che ospitano milioni di colonie batteriche.

In particolare i bagni pubblici si sono rivelati i luoghi più infestati, con ben 47 milioni di colonie batteriche, seguiti dalle lavanderie con circa 30,5 milioni di colonie. Anche i tavoli delle mense non sono da meno, ospitando un numero significativo di batteri rispetto ad un bagno domestico. La zona più pulita all’interno dei campus sembra essere la biblioteca, ma anche qui sono state riscontrate un numero considerevole di colonie batteriche. Per quanto riguarda le abitudini igieniche degli studenti, la maggior parte sembra dedicare attenzione all’igiene personale e ambientale.

Tanti dedicano il tempo libero alla pulizia

Più della metà degli intervistati dedica il tempo libero del fine settimana alla pulizia della propria stanza e al cambio della biancheria da letto. Inoltre il 30% degli studenti ha segnalato alle autorità scolastiche il proprio compagno di stanza per problemi legati a pratiche igieniche scorrette. Tra le abitudini igieniche segnalate come scorrette dagli studenti, ci sono comportamenti come starnutire e tossire senza coprirsi con il gomito, non lavarsi le mani dopo aver usato il bagno, non fare la doccia con sufficiente frequenza e non lavarsi i denti regolarmente.

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Sebbene dunque la generazione Z mostri una maggiore attenzione all’igiene personale e ambientale, i campus universitari continuano a rappresentare ambienti poco igienici. Questo porta ad una riflessione sull’importanza di promuovere pratiche igieniche corrette e di migliorare il livello di pulizia negli ambienti pubblici, al fine di garantire la salute e il benessere degli studenti.

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