Un potente raggio laser sparato in cielo è riuscito per la prima volta a deviare un fulmine. I risultati dello studio realizzato da un team internazionale di ricercatori ha dimostrato che in un futuro la tecnologia potrebbe essere impiegata nei temporali per deviare i fulmini e rendere più efficace l’azione dei parafulmini.
«L’idea di utilizzare un parafulmine laser risale ai primi anni ’70», ha affermato Aurélien Houard, ricercatore presso il Laboratoire d’Optique Appliquée dell’Università svizzera EPFL e coordinatore del progetto. «Il principio è semplice: i raggi laser, se sono abbastanza potenti, possono riscaldare l’aria così intensamente da innescare le molecole a rilasciare i loro elettroni. Questo crea un canale pieno di elettroni carichi lungo il raggio laser – e tutti quegli elettroni attirano i fulmini, che cercano il percorso di minor resistenza tra le nuvole e il suolo».
Gli scienziati erano riusciti a deviare i fulmini in laboratorio ma finora non erano mai stati in grado di farlo nell’ambiente naturale dove era necessario un laser molto potente. L’esperimento è stato realizzato con uno sforzo congiunto dell’Università di Ginevra (UNIGE) e dell’EPFL in Svizzera, dell’École Polytechnique in Francia e dell’azienda scientifica di laser TRUMPF in Germania.
Per testare la nuova attrezzatura, gli scienziati hanno portato il loro laser da 3 tonnellate sulla cima del Monte Santis, alto 2400 metri, in Svizzera. Il vantaggio di questa posizione è la sua torre di comunicazione alta 120 metri, che viene colpita in modo affidabile dai fulmini almeno 100 volte all’anno.
Il laser posto accanto alla torre veniva acceso ogni volta che le previsioni del tempo prevedevano temporali. Alla fine, gli scienziati sono riusciti a registrare un fulmine naturale che, per la prima volta, ha seguito il raggio laser prima di colpire la torre. La scoperta fa sperare in una nuova strada per la protezione contro i fulmini.
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«I parafulmini, inventati da Benjamin Franklin, rimangono la migliore forma di protezione che abbiamo contro i fulmini» spiegano i ricercatori. «Il problema è che la loro efficacia si estende solo fino all’altezza dell’asta. Ciò significa che un’asta alta 3 metri proteggerà chiunque si trovi entro 3 metri ai piedi dal palo, ma non oltre. Un laser, invece, potrebbe arrivare in alto tra le nuvole».
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