Fuga da film dalla Rsa, novantaduenne scappa e torna a casa

Il suo piano, studiato nei minimi dettagli, ha funzionato alla perfezione

 

A raccontare questa vicenda sembra di narrare la trama di un film, ma non è così. Tutto ciò che vi stiamo per narrare è accaduto davvero. Un uomo trentino di 92 anni è infatti fuggito da una RSA per ritornare alla sua abitazione a Trambileno. Il nonnino risiedeva da un po’ di tempo presso la struttura “Cesare Benedetti” di Mori, nella Vallagarina, ma a quanto pare la cosa non gli garbava affatto. Per questo ha deciso di dar vita ad un piano di “evasione” studiato nei mimi dettagli per tornare a casa, ovviamente evitando di farsi scoprire. Ci è riuscito, chiederete voi? Sì, alla perfezione.

La fuga è iniziata una sera di fine luglio, quando le luci nella RSA si sono spente. Verso le 22.25 l’uomo si è alzato dal letto e si è attivato il sistema di allarme. È sopraggiunto un operatore a chiedere cosa avesse e il novantaduenne ha risposto di non riuscire a dormire e di voler guardare la tv negli spazi comuni. Senza sapere quale fosse il suo reale intento, l’operatore l’ha accompagnato nell’atrio e poi è tornato al suo ufficio. Peccato che, al controllo successivo verso la mezzanotte, l’uomo non era più nell’atrio e nemmeno in camera da letto. Qui, in una fuga degna di Prison Break, il vecchietto aveva sistemato cuscini sotto le lenzuola per simulare la presenza del suo corpo a letto.

L’uomo è riuscito anche a tornare a casa

È dunque scattato l’allarme, con la chiamata anche le Forze dell’Ordine. Si è proceduto a guardare le immagini delle telecamere di sicurezza ed è emerso che l’anziano ha subito lasciato l’atrio e si è diretto verso il giardino. Ha poi tentato ripetutamente di scavalcare la recinzione con l’aiuto di un bastone nascosto in un cespuglio, ma non ci è riuscito. Così ha sollevato la recinzione e vi è passato sotto.

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Alla fine l’uomo è stato ritrovato a casa nella frazione di Porte di Trambileno il giorno dopo, a dieci chilometri di distanza dalla casa di riposo. Una volta capito di essere in “trappola”, si è rifiutato di aprire anche ai suoi familiari brandendo una motosega. La situazione si è risolta grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco che sono riusciti ad entrare dalla finestra, permettendo l’intervento del personale sanitario.

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