La florigrafia, comunicare in codice con il linguaggio dei fiori

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La florigrafia, comunicare in codice con il linguaggio dei fiori

| 03/11/2024
Fonte: X

In epoca vittoriana, quando era sconveniente esprimere emozioni e sentimenti, i fiori diventarono un efficace mezzo di comunicazione

  • Nel 1800 ricevere un mazzo di fiori poteva significare interpretare un messaggio in codice
  • Durante l’epoca vittoriana le rigide regole sociali impedivano di mostrare emozioni e sentimenti
  • La florigrafia diventò un efficace mezzo di comunicazione in codice: ogni fiore aveva un significato preciso per il destinatario
  • Tulipani e rose erano una dichiarazione d’amore, mentre altri fiori potevano indicare lealtà, gelosia, disprezzo, dolore, disperazione
  • Anche la posizione con cui veniva donato il fiore aveva un preciso significato

 

Se ricevi un mazzo di fiori per una ricorrenza o per una qualsiasi occasione, la prima cosa che fai è ringraziare la persona che ha avuto il pensiero gentile e poi collocare i fiori in un bel vaso. Ricevere invece un mazzo di fiori nel XIX secolo poteva comportare di avere tra le mani un messaggio in codice.

I fiori usati per esprimere sentimenti tabù

Nel 1800, e soprattutto in epoca vittoriana, la società era caratterizzata dal rispetto di regole sociali piuttosto rigide, in cui l’espressione aperta dei sentimenti era un argomento tabù. Si cominciò quindi a utilizzare i fiori per comunicare pensieri ufficialmente considerati sconvenienti, ma che erano espressine di sentimenti personali. Allo stesso tempo il Romanticismo enfatizzò il valore emotivo ed estetico della natura. Anche la rivoluzione industriale ebbe un ruolo, poiché l’urbanizzazione rese la bellezza naturale più ambita e simbolica nelle città congestionate. Inoltre, le espansioni coloniali esposero i vittoriani a una più ampia varietà di piante, consentendo un vocabolario floreale più ricco e diversificato. Questi fattori si unirono per rendere la florigrafia uno strumento di espressione popolare e alla moda.

Il significato dei fiori

Ad ogni fiore veniva attribuito un preciso significato, tanto fu costituto un vero e proprio linguaggio in codice che prese il nome di florigrafia. Ad esempio il tulipano significava “ti amo”, mentre il fiore di cactus era molto più profondo, poiché significava “ti amo davvero”. I fiori non si limitavano solo ad esprimere amore. Un mazzo di violette simboleggiava lealtà e fedeltà, mentre un’offerta di calendule alludeva a dolore o disperazione. Un giacinto chiedeva perdono, un giglio giallo significava odio e un garofano giallo rappresentava disprezzo. La florigrafia divenne così uno strumento per navigare nella complessa rete di emozioni che non sempre potevano essere espresse a parole.

Un messaggio per ogni colore e posizione del fiore

Anche il colore e le condizioni del fiore potevano avere un diverso significato. Le rose color cremisi scuro erano il simbolo supremo dell’amore eterno, mentre le rose bianche, al contrario, erano associate alla purezza, all’innocenza e, in alcuni casi, ai nuovi inizi, il che le rendeva una caratteristica comune nei bouquet da sposa. Le rose gialle avevano un significato leggermente ambivalente, spesso simboleggiando gelosia o una diminuzione dell’amore, mentre le rose rosa trasmettevano un senso di ammirazione e un amore più dolce e tenero. Le rose arancioni erano meno comuni ma simboleggiavano il fascino o un ponte tra amicizia e amore. Un fiore appassito poteva significare un desiderio di morte, uno presentato a testa in giù portava un messaggio negativo.

 

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