La prima ciocca di capelli del bambino, il primo dentino, le impronte delle dita nell’argilla. Alcuni genitori conservano anche parte del cordone ombelicale o il test di gravidanza come cimelio e ricordo della nascita dei loro figli. L’ultima novità? I gioielli fatti con il latte materno. Una signora ha, infatti, postato con orgoglio su Facebook l’anello “speciale” regalatole dal suo compagno, sfoggiando il “gioiello” incastonato al centro, realizzato proprio con il suo latte materno.
Ha scritto: “Il mio ragazzo mi ha fatto fare questo anello per Natale e finalmente oggi l’ho ricevuto. È realizzato con il mio latte materno ed è così speciale”. Non è chiaro al cento per cento se si tratti di un anello di fidanzamento, dato che la donna lo indossa sull’anulare della mano destra. Le foto della memorabile sorpresa, come di consueto hanno scatenato i commenti degli utenti sui social. Una persona ha scritto: “Tanto vale fare un anello con il purè di patate visto che stiamo parlando di roba da mangiare”.
Tuttavia, questa “moda” di indossare gioielli realizzati con il proprio latte, in realtà risale già a qualche anno fa. Il trend è esploso quando un articolo della NBC New York del 2013 ha raccontato di alcune persone che vendevano su Etsy questi particolari anelli, ciondoli, medaglioni e perline. Chiunque desiderasse ricevere un gioiello del genere, avrebbe dovuto inviare “all’artigiano” il proprio latte che sarebbe stato trasformato in qualcosa di speciale.
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Si dice che al latte vengono aggiunti solventi o sostanze chimiche per far sì che la “gemma” dell’anello si possa conservare nel tempo. Per realizzare questi gioielli così particolari si utilizzano svariate tecniche: la disidratazione, la liofilizzazione, la cottura o la miscelazione del latte materno con altri componenti come la resina che serve per sigillarlo.
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