I feticismi, spesso considerati un argomento tabù, sono al centro delle ricerche del Professor Mark Griffiths, esperto di dipendenze comportamentali presso la Nottingham Trent University. Le sue indagini sulle parafilie hanno fatto luce su pratiche insolite che offrono uno spaccato sorprendente sulle complessità del desiderio umano. Uno dei feticismi più curiosi è la vorarefilia, che coinvolge l’eccitazione legata all’idea di essere mangiati o di mangiare un’altra persona. Sebbene rimanga per lo più una fantasia, alcuni casi reali hanno destato scalpore, come quello di Armin Meiwes, che ha portato alla luce l’esistenza di comunità online dedicate a questi desideri estremi.
La dacrifilia, invece, è l’eccitazione legata al pianto. Questo feticismo si divide in diverse varianti: alcuni trovano piacere nel consolare chi piange, altri nel causare lacrime, mentre altri ancora sono attratti da specifici movimenti facciali associati al pianto, come il labbro tremante. Tra i feticismi più inusuali figura l’eproctofilia, ovvero l’attrazione per i peti. Questo desiderio può nascere da eventi specifici, come nel caso di un uomo che sviluppò questa passione dopo un’esperienza adolescenziale. Per alcuni, questo interesse diventa un elemento rituale della loro vita intima.
L’apotemnofilia è un’altra parafilia insolita, legata all’attrazione per amputazioni, reali o simulate. In alcuni casi estremi, gli individui cercano di convincere i medici a effettuare amputazioni non necessarie, mostrando la complessità e la potenziale pericolosità di questa pratica. Infine la salirofilia consiste nel desiderio di degradare l’apparenza di una persona attraente, ad esempio sporcandola o rovinandone i vestiti. Questo comportamento può includere fantasie elaborate, come immaginare donne coperte di fango o coinvolte in situazioni umilianti.
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Griffiths sottolinea che, se vissuti tra adulti consenzienti, molti di questi comportamenti non causano problemi psicologici. Tuttavia evidenzia l’importanza di continuare a studiare queste pratiche per comprendere meglio il loro impatto sulle persone e promuovere relazioni consapevoli e sicure.
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