Un gruppo di farfalle è riuscito ad attraversare l’Oceano Atlantico, percorrendo 4.200 km

Le farfalle sono state trovate su una spiaggia della Guyana francese

Le farfalle Vanessa cardui hanno volato ininterrottamente per oltre 4.200 chilometri attraverso l’Oceano Atlantico, dall’Africa occidentale al Sud America, in meno di otto giorni, sfruttando correnti di vento favorevoli
Nel 2013, Gerard Talavera dell’Istituto botanico di Barcellona ha trovato queste farfalle sulla spiaggia della Guyana francese, portando a uno studio pubblicato su Nature Communications per capire il loro straordinario viaggio
I ricercatori hanno utilizzato analisi delle traiettorie dei venti, diversità genetica, pollini e isotopi per determinare l’origine e il percorso delle farfalle, confermando la loro connessione con l’Europa e l’Africa tropicale
Le correnti d’aria sahariane, che trasportano polvere e sabbia dal deserto del Sahara al Sud America, hanno facilitato il volo delle farfalle, permettendo loro di alternare fasi di volo attivo e planato per risparmiare energia
Lo studio rivela che le farfalle, sebbene considerate fragili, possono compiere migrazioni incredibili, dimostrando la loro capacità di attraversare vasti oceani e continenti

Le farfalle della specie Vanessa cardui hanno realizzato un’impresa straordinaria: un volo ininterrotto di oltre 4.200 chilometri attraverso l’Oceano Atlantico, dall’Africa occidentale al Sud America, in meno di otto giorni, sfruttando le correnti di vento favorevoli. Questa straordinaria migrazione è stata documentata in uno studio pubblicato su Nature Communications, condotto da un team internazionale sotto la guida dell’Istituto botanico di Barcellona.

La scoperta è avvenuta nell’ottobre 2013, quando Gerard Talavera, entomologo dell’Istituto botanico di Barcellona, ha rinvenuto alcune farfalle Vanessa cardui su una spiaggia della Guyana francese. Queste farfalle, che di solito migrano tra l’Europa e l’Africa sub-sahariana, non erano originarie del Sud America, suscitando domande sul loro viaggio. Per capire l’origine di queste farfalle, i ricercatori hanno adottato un approccio multidisciplinare.

Il merito va anche alle correnti sahariane

Hanno analizzato le traiettorie dei venti e scoperto un corridoio che avrebbe potuto facilitare il loro viaggio dall’Africa al Sud America. Inoltre studiando la diversità genetica delle farfalle hanno determinato che gli esemplari trovati in Sud America erano geneticamente collegati alle popolazioni dell’Europa e dell’Africa, escludendo così un’origine nordamericana. Gran parte del merito va alle correnti d’aria sahariane. L’analisi dei pollini trovati sui corpi delle farfalle ha rivelato la presenza di due specie di piante che crescono solo nell’Africa tropicale, confermando che le farfalle avevano visitato fiori di quella regione. Inoltre l’esame degli isotopi di idrogeno e stronzio sulle ali delle farfalle ha indicato che la loro fase larvale si era svolta in Europa occidentale, in paesi come Francia, Irlanda, Regno Unito e Portogallo.

Questo suggerisce che le farfalle potrebbero aver compiuto un viaggio di oltre 7.000 chilometri, attraversando tre continenti. Gli esperti hanno sottolineato l’importanza delle correnti d’aria sahariane, che trasportano polvere e sabbia dal deserto del Sahara al Sud America, fertilizzando l’Amazzonia. Queste correnti potrebbero aver facilitato il volo delle farfalle, permettendo loro di alternare fasi di volo attivo e planato, risparmiando energia. Senza il supporto del vento, le farfalle avrebbero potuto coprire solo 780 chilometri prima di esaurire le loro riserve energetiche. Questo studio dimostra come le farfalle, spesso considerate fragili, possano in realtà compiere imprese incredibili.