Figure spettrali emergono dal terreno arido del deserto di Amargosa, ai margini della Death Valley, negli Stati Uniti. Le apparizioni inquietanti sono in realtà sculture che fanno parte di un museo a cielo aperto.
Il Goldwell Museum è nato nel 1984 con l’installazione realizzata dall’artista belga Albert Szukalski, intitolata “L’ultima Cena”, con un’interpretazione spettrale di Cristo e i suoi discepoli. Per realizzare le figure fantasma a grandezza naturale, Szukalski ha avvolto dei modelli dal vivo con dei tessuti imbevuti di acqua e gesso e li ha messi in posa come nel celebre dipinto di Leonardo Da Vinci. Quando il gesso si è solidificato, i mantelli sono stati sfilati e rivestiti con fibre di vetro per renderli impermeabili alle intemperie. L’opera era stata progettata per durare solo due anni: non solo ha resistito alla prova del tempo ma è diventata il pezzo da cui ha preso vita l’intero museo. Anche le sue due opere successive presentavano le stesse figure spettrali. Tra queste il Ghost Rider, un fantasma appoggiato ad una bicicletta.
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Seguendo il percorso artistico innovativo di Szukalski, negli anni successivi si sono aggiunti al sito altri 6 pezzi ad opera di tre artisti belgi. Il Goldwell Open Air Museum vanta un centro visitatori che organizza mostre ed eventi a cadenza regolare, oltre ad un pittoresco negozio di souvenir.
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