Quella che stiamo per raccontarvi è la storia di Bettino Ricasoli, noto come il Barone di Ferro. Nato a Firenze nel 1809, l’uomo fu una figura di spicco: abile uomo d’affari, fondò il quotidiano La Nazione e fu per ben due volte Presidente del Consiglio del neonato Regno d’Italia. Il 23 ottobre del 1880, fu trovato senza vita all’interno del suo castello. A rinvenire il cadavere furono i suoi domestici. Dopo il ritrovamento del corpo, iniziarono a verificarsi una serie di eventi misteriosi.
In primo luogo, il funerale del Barone si svolse quasi due mesi dopo la sua morte, poiché si era in attesa di ricevere l’autorizzazione del prefetto di Siena. Il giorno delle esequie, la funzione venne interrotta da numerose e violentissime raffiche di vento. Inoltre, la chiesa fu inondata da uno sciame di falene che costrinse molti dei presenti a fuggire via. Infine, la bara all’interno della quale si trovava la salma di Bettino Ricasoli divenne così pesante che i quattro omoni deputati al suo trasporto non riuscirono a sollevarla. L’intervento del prete fu decisivo: dopo essersi avvicinato, pronunciò alcune parole in latino e la bara divenne leggerissima.
La serie di inquietanti circostanze che seguirono la morte del barone spinse le persone a credere che la sua anima fosse dannata. Non a caso, in vita aveva fatto numerosi torti alla chiesa e morì senza neppure ricevere i sacramenti. Così, il prete decise di far seppellire la bara in un dirupo chiamato il Borro dell’Ancherona. Da allora, numerosi testimoni riportarono di aver visto lo spettro di Bettino Ricasoli in sella al suo cavallo.
Nel 1965, il giornalista della Domenica del Corriere Renato Polese decise di trascorrere una notte presso il castello dove l’uomo aveva vissuto. Il fantasma apparve al suo cospetto intorno alla mezzanotte, e lo fissò senza dire nulla per alcuni interminabili minuti. La settimana successiva, raccontò la spaventosa esperienza in un dettagliato articolo di tre pagine.
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Gli avvistamenti dello spettro più famoso d’Italia non si sono mai fermati. Ancora oggi, infatti, a distanza di oltre 100 anni dalla morte del Barone di Ferro, sono numerose le persone che giurano di vederlo cavalcare il suo destriero nelle notti di luna piena, nei pressi del suo castello.
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