Dal latte alla carne rossa: i falsi miti sull’alimentazione smentiti dagli esperti

Non tutto è come sembra

 

In merito all’alimentazione, recenti ricerche scientifiche hanno messo in discussione alcune convinzioni comuni. In particolare gli esperti hanno smentito alcuni “miti”. Andiamo a scoprire quali sono. In primis il problema della freschezza. Spesso si crede che il cibo fresco sia sempre migliore di quello conservato in scatola. Tuttavia, le scatolette possono essere convenienti e fornire una soluzione pratica per avere sempre frutta e verdura a disposizione in casa. Vi è poi la convinzione che i grassi siano dannosi e debbano essere eliminati dalla dieta. Ma in realtà i grassi sani, come quelli presenti nell’olio d’oliva, nell’avocado, nelle noci e nei semi, possono contribuire a ridurre il rischio di malattie cardiache e ictus.

Contrariamente alla credenza comune, inoltre, un moderato consumo di caffè (circa 2-3 tazzine al giorno) può avere effetti benefici e protettivi sul fegato, fornendo antiossidanti. Veniamo al tanto bistrattato latte di mucca. Anche se alcuni preferiscono il latte vegetale, come quello di avena, mandorle, riso e canapa, al latte di mucca, è importante notare che quest’ultimo ha un contenuto proteico significativamente più alto. Inoltre il latte vegetale può contenere sodio e zuccheri aggiunti che possono essere dannosi per la salute.

Attenzione alle convinzioni popolari

Vogliamo parlare della convinzione che l’acqua naturale sia sempre migliore dell’acqua di rubinetto? Non è necessariamente vera. Entrambe le tipologie di acqua sono sottoposte a controlli di sicurezza simili per cui non ci sono problemi nel consumo dell’acqua di rubinetto. Altro falso mito è l’alimentazione in gravidanza. Quando si è incinta è importante seguire una dieta equilibrata e sicura. Alcuni alimenti, come carne cruda, pesce crudo, uova crude o insaccati, devono essere consumati con cautela per evitare infezioni fetali. Anche il consumo di alcol e caffè dovrebbe essere limitato.

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Infine sfatiamo la credenza che il consumo di carne rossa sia legato all’insorgere del cancro. Non vi è evidenza scientifica che la carne rossa non lavorata, consumata in quantità adeguate all’interno di una dieta equilibrata, sia un agente cancerogeno certo. In alcune categorie di persone, come i bambini e le donne in gravidanza, la carne rossa può essere importante per fornire nutrienti essenziali come il ferro e la vitamina B12.

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