Il calcio è molto più simile alla religione di quanto si pensi
- Sport e religione hanno molto in comune
- A sostenerlo sono gli studiosi dell’Università del Kentucky, negli Stati Uniti
- Esattamente come la fede spirituale, anche il calcio rafforza il senso di appartenenza alla comunità e ci dona speranza in un domani migliore
- Anche dal punto di vista rituale non mancano le somiglianze
- Ci si riunisce tutti insieme in un luogo, a pregare e a sostenere la propria fazione con cori e inni
Quando si parla di fede si tende ad associare il concetto alla spiritualità. Eppure, la passione per la propria squadra del cuore può sfociare in una vera e propria fede calcistica. Tra religione e calcio chi la spunterebbe? È questo l’interrogativo che si sono posti gli scienziati dell’Università del Kentucky, negli Stati Uniti. Sebbene a primo impatto il confronto possa risultare bizzarro, infatti, i ricercatori hanno osservato che il tifo soddisfa bisogni simili a quelli che spingono l’essere umano ad abbracciare una certa religione.
Tra questi rientrano la speranza in un futuro migliore, il senso di appartenenza alla comunità, il desiderio di fuga dai problemi di tutti i giorni. Proprio per questo motivo, secondo gli studiosi cambiare squadra di calcio equivarrebbe a cambiare fede, rinnegando le convinzioni che ci aiutano a vivere e su cui basiamo la percezione della nostra quotidianità.
Il rito della domenica
Siete poco convinti dello stretto legame che unisce calcio e religione? Gli esperti hanno fornito ulteriori prove a supporto della loro tesi. Basti pensare al linguaggio impiegato in campo calcistico: il lessico è spesso ispirato all’ambito della religione, con riferimenti allo “spirito”, alla “fede” e persino agli “idoli”.
Senza contare, poi, la ritualità legata al mondo del pallone. Infatti, il momento più importante della settimana – ovvero la partita – si svolge all’interno di un luogo specifico – lo stadio – esattamente come avviene nel caso delle funzioni religiose, dove ci si ritrova tutti insieme e si “prega” per la vittoria della propria squadra del cuore, sostenendola con inni e cori.
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Infine, non bisogna sottovalutare la ripartizione tra bene e male, così come tra giusto e sbagliato, tipica delle religioni ma non certo estranea all’ambito del calcio. La propria squadra, infatti, rappresenta l’alternativa migliore a tutte le altre, che le vengono poste in antitesi. Insomma, calcio e religione sono decisamente più simili di quanto sembri a primo impatto. E voi, fareste più fatica a cambiare fede religiosa, o calcistica?
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- https://www.focus.it/comportamento/e-piu-facile-cambiare-squadra-di-calcio-o-religione
- https://www.biola.edu/blogs/biola-magazine/2012/what-hath-football-to-do-with-faith
- https://www.ciprianiroberto.it/2020/11/02/religione-e-sport-tra-rito-e-spettacolo-el-futuro-del-pasado-6-2015-pp-87-111/