I social network controllano (quasi) tutto ciò che riguarda la quotidianità dei suoi fruitori, anche la loro sfera intima e libidica. Più specificatamente, sarebbe proprio Facebook ad interessarsi al numero di rapporti intimi tenuti dai suoi utenti.
Secondo un nuovo rapporto inglese, almeno due delle app più utilizzate a livello mondiale per il monitoraggio del ciclo mestruale – Maya e MIA FEM – condividerebbero i dettagli intimi degli iscritti sulla piattaforma online ed altre società interattive.
I dati inseriti dagli utilizzatori delle applicazioni in questione registrerebbero molteplici informazioni sensibili dei loro utenti. Tra questi figurano ad esempio l’ultimo rapporto intimo consumato, il tipo di contraccezione usata, l’umore della donna e l’ovulazione di quest’ultima.
Le informazioni sarebbero state condivise con il gigante dei social media tramite il software Development Kit, utilizzato dagli sviluppatori per controllare e monetizzare i sistemi operativi specifici attraverso la rete pubblicitaria di Facebook e tenere traccia delle analisi dei dati.
Privacy International ha scoperto che Maya e MIA condividono i dati con l’app fin dal download di quest’ultima. Basta infatti avviare l’applicazione e scatterebbe immediatamente la condivisione delle informazioni prima ancora di firmare l’apposito modulo della politica sulla privacy garante della sicurezza dell’iscritto.
Tuttavia il portavoce di Facebook Joe Osborne ha affermato che gli inserzionisti non avrebbero accesso alle informazioni sanitarie sensibili condivise. In una dichiarazione pubblica l’uomo ha dichiarato che il sistema pubblicitario della nota piattaforma “non sfrutta le informazioni raccolte dall’attività delle persone su altre app o siti web“.
Per tutelarsi, molte donne avrebbero escogitato diverse strategie per utilizzare le app senza rivelare tutte le loro informazioni più sensibili come usare nomi falsi ed inserire dati errati. Utenti ed esperti allo stesso modo temono che le informazioni possano essere esposte in violazioni della sicurezza o utilizzate da datori di lavoro e compagnie assicurative favorendo la discriminazione femminile.
Facebook ha inoltre dichiarato che, sebbene disponga di sistemi atti a rilevare ed eliminare automaticamente dati importanti come numeri di previdenza sociale e password dalle app in questione, la società sta “cercando ulteriori modi per migliorare il sistema/prodotti e per rilevare e filtrare più tipi di dati potenzialmente sensibili“.
Plackal Tech, azienda sviluppatrice di Maya, ha promesso che avrebbe rimosso il Software Development Kit di Facebook nel prossimo aggiornamento del servizio.
Share