La notizia, riportata dal New York Times, ha fatto tremare chi passa le proprie giornate a fare “scrolling” su e giù dalla propria home di Facebook e dal feed di Instagram. Questi due social network, infatti, potrebbero diventare a pagamento. Secondo quanto riferito da tre persone a conoscenza dei piani – riservati – di Meta, l’azienda starebbe pensando ad introdurre account a pagamento senza pubblicità in Europa. Un piano di abbonamento pensato per rispondere alle problematiche che Meta si sta trovando ad affrontare, in primis le nuove politiche dell’Unione Europea e le sentenze dei tribunali che limitano la raccolta dati di Meta.
Le versioni a pagamento che non prevedono pubblicità aiuterebbero il colosso californiano a contrastare le preoccupazioni sulla privacy e altri controlli da parte delle autorità di regolamentazione dell’Unione Europea. Si punterebbe quindi ad offrire agli utenti un’alternativa ai servizi dell’azienda che si incentrano sugli annunci, basati sull’analisi dei dati delle persone. Ma arriviamo alla parte clou: non si potrà più avere Facebook e Instagram gratuitamente? Niente panico, non sarà così. Meta continuerà a offrire versioni gratuite dei suoi due social media con annunci pubblicitari lasciando tutto come prima.
Per chi invece fosse interessato alle versioni a pagamento, non è chiaro quanto costeranno o quando l’azienda potrebbe lanciarle. Se le voci saranno confermate sarà una vera e propria rivoluzione quella in arrivo. Per quasi 20 anni Meta ha infatti sempre offerto servizi di social network gratuiti agli utenti e sulla vendita di pubblicità alle aziende che vogliono raggiungere quel pubblico.
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Poi però è arrivata la sentenza della più alta corte dell’Unione Europea – che hanno fatto seguito l’entrata in vigore nel 2018 del Regolamento generale sulla protezione dei dati (G.D.P.R.) – che ha impedito a Meta di combinare i dati raccolti sugli utenti attraverso le sue piattaforme così come da siti web e app esterne se non si riceve il consenso esplicito degli utenti. E ancora a gennaio l’azienda è stata multata per 390 milioni di euro dalle autorità di regolamentazione irlandesi per aver costretto gli utenti ad accettare annunci personalizzati come condizione per usare Facebook.
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