Un detenuto del carcere di Bari ha tentato una rocambolesca evasione durante l’ora d’aria, ma ha commesso un errore di percorso che lo ha condotto direttamente nell’ufficio del direttore della struttura. L’uomo aveva approfittato della momentanea assenza di alcuni agenti di sicurezza, impegnati ad accompagnare un altro carcerato in ospedale, per attuare il suo piano di fuga. Scavalcando il muro del cortile, è riuscito a raggiungere l’intercinta con l’intenzione di oltrepassare anche il muro di cinta. Tuttavia, anziché ritrovarsi all’esterno, si è ritrovato negli uffici della direzione dove è stato rapidamente bloccato e riportato in cella dagli agenti.
L’episodio, che potrebbe sembrare una scena da commedia, ha sollevato serie preoccupazioni riguardo alla sicurezza e alla gestione del personale all’interno del penitenziario. Il sindacato autonomo di polizia penitenziaria Sappe ha sottolineato come la carenza di personale nelle carceri possa portare a situazioni critiche come questa. Fortunatamente, in questo caso, la tentata evasione si è conclusa senza conseguenze gravi, ma il sindacato ha messo in guardia sul rischio che episodi simili possano avere esiti meno fortunati.
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Secondo il Sappe, spesso i detenuti devono essere accompagnati in ospedale anche per questioni mediche minori, sottraendo così personale prezioso alla sorveglianza della struttura. Questo problema è aggravato dalla già grave carenza di personale nelle carceri italiane, una situazione che necessita di urgente attenzione e risoluzione. “Se il detenuto fosse riuscito a fuggire, probabilmente sarebbe stato aperto un fascicolo contro gli agenti e i vertici del carcere” ha affermato il sindacato, evidenziando la pressione e le responsabilità cui sono sottoposti gli agenti penitenziari. Il Sappe ha quindi lanciato un appello affinché la magistratura penale e di sorveglianza prenda atto di questi eventi critici che possono creare allarme sociale e mettono in luce le gravi carenze del sistema penitenziario.
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