Essere famiglia

“Mi chiamo Giusi e vi mando una chat con mia suocera. È una persona che sputa sempre sentenze come la seppia impaurita sputa inchiostro. Per lo scorso Natale io e mio marito (suo figlio) eravamo a cena da mia madre. Tutta la mia razza si era riunita a mangiare come se non mangiasse da un anno. C’eravamo proprio tutti, perché a Natale non si lascia solo nessuno. C’era l’amico single di mio fratello che era da solo, che ci ha raccontato aneddoti piccanti e per poco mia madre non si affogava per il ridere. C’era uno zio mezzo sordo che non capiva niente e che gli dovevi spiegare le cose a gesti. C’era una cugina acquisita che parlava tutto il tempo di mobili e arredamento. Insomma c’erano proprio tutti. Mancava però mia suocera. Avevo insistito tanto perché venisse. Avevo chiamato, le avevo mandato messaggi, l’avevo supplicata quasi di non isolarsi. Lei è vedova da anni. Ha avuto una vita agiata ma non facile. Tanti amici che aveva le hanno voltato le spalle, una volta che il marito abbiente non c’era più. Ha litigato con suo fratello e sua sorella per l’eredità e con loro non parla più. Era quindi da sola per Natale. Vi mando questa chat perché vorrei che riuscissimo ad andare oltre le apparenze e a guardare al cuore delle persone. Non si lascia nessuno solo per Natale!”

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Giusi ha condiviso con la comunità di Commenti Memorabili una chat che rispecchia la complessità dei legami familiari e il potere delle festività nel riunire le persone e mettere in luce le dinamiche sottostanti. Durante il Natale precedente, Giusi e suo marito avevano trascorso la serata con la famiglia di Giusi, una riunione allegra e chiassosa che rappresentava un crogiolo di personalità. Dal single amico di suo fratello che condivideva storie colorite, allo zio parzialmente sordo che richiedeva comunicazioni gestuali, alla cugina appassionata di arredamento, la festa era un esempio perfetto di come una famiglia possa essere un insieme di individui diversi ma uniti dalla condivisione e dall’affetto.

Tuttavia, l’assenza di una persona era fortemente avvertita: la suocera di Giusi. Nonostante fosse stata invitata ripetutamente e con insistenza da Giusi, che era preoccupata per il suo isolamento, la suocera aveva scelto di rimanere sola per le festività. Vedova da anni e con molti legami familiari e amicali rotti, la suocera rappresenta la solitudine che può emergere durante le festività, specialmente per coloro che hanno vissuto perdite o fratture nelle loro relazioni.

La chat condivisa da Giusi enfatizza l’importanza di guardare oltre le apparenze e di considerare le emozioni e le esigenze nascoste delle persone, specialmente durante le festività. Attraverso questa condivisione, Giusi ci ricorda l’importanza dell’inclusione e dell’affetto, specialmente per coloro che potrebbero sentirsi soli o emarginati. La sua storia sottolinea un messaggio potente: “Non si lascia nessuno solo per Natale!”

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