Maria Avgitidis, una nota conduttrice di podcast, ha recentemente discusso della cosiddetta “regola dei dodici appuntamenti”, una teoria che invita le persone a fare almeno dodici uscite con qualcuno prima di condividere un momento intimo. Questo approccio, secondo Avgitidis, può aiutare a costruire una relazione su basi più solide, evitando che l’attrazione fisica offuschi il giudizio su possibili incompatibilità.
L’ossitocina, comunemente conosciuta come l'”ormone dell’amore”, viene rilasciata nel corpo durante i momenti di intimità fisica. Secondo Avgitidis, questo processo biologico può creare un legame emotivo che rende più difficile individuare i difetti o le problematiche del partner. “Fare l’amore rilascia ossitocina nel corpo, e ciò rende più difficile capire le problematiche o le cose che non vanno nell’altra persona”, ha spiegato. Questo potrebbe portare le persone a ignorare segnali d’allarme che in condizioni normali non verrebbero trascurati.
La regola dei dodici appuntamenti serve dunque a mitigare questo rischio, offrendo tempo sufficiente per conoscere l’altra persona al di fuori del contesto fisico. In un’epoca in cui le relazioni spesso iniziano tramite app di incontri, Avgitidis ritiene che questa regola sia particolarmente rilevante. Le app, infatti, sono criticate dall’esperta per la loro mancanza di romanticismo e per promuovere principalmente incontri basati sulla ricerca di intimità fisica piuttosto che sulla costruzione di un vero legame.
La cultura degli appuntamenti è cambiata radicalmente negli ultimi anni, e questo cambiamento ha portato a un nuovo approccio nelle relazioni interpersonali. Avgitidis sottolinea come oggi ci sia una tendenza crescente a “passare oltre” se le cose non funzionano subito. In un contesto dove le opzioni sono apparentemente infinite, grazie alle app e ai social media, le persone sono meno inclini a investire tempo in una relazione che non sembra promettente fin dall’inizio. “Oggi, se le cose non funzionano già dai primi istanti, si tende ad andare avanti ed a cercare qualcosa che piace di più”, ha affermato l’esperta.
Questa mentalità del “usa e getta” si riflette nella difficoltà di organizzare anche solo un secondo appuntamento, figuriamoci dodici. Secondo Avgitidis, le persone sono diventate sempre più impazienti, e il desiderio di non perdere tempo ha soppiantato la volontà di esplorare una connessione più profonda. “Molti non intendono aspettare di uscire dodici volte con una persona prima di capire se può scoccare la scintilla”, ha aggiunto, mettendo in luce come il ritmo frenetico della vita moderna abbia cambiato radicalmente le dinamiche degli incontri.
Maria Avgitidis ricorda con nostalgia i tempi in cui le app di incontri non esistevano, quando le persone si conoscevano attraverso cerchie sociali più ristrette e c’era un maggiore senso di responsabilità nelle relazioni. Oggi, con l’avvento delle app, la facilità con cui si può “scorrere” da una persona all’altra ha eroso quel senso di impegno, favorendo invece una cultura in cui tutto si muove troppo velocemente e le relazioni sono spesso brevi e superficiali.
In conclusione, la “regola dei dodici appuntamenti” proposta da Maria Avgitidis è un tentativo di rallentare questo processo, di ritrovare un senso di pazienza e di investimento emotivo che sembra essere andato perduto nell’era digitale. Seguendo questa regola, si può potenzialmente costruire una relazione più sana e duratura, evitando di essere accecati dall’attrazione fisica e prendendosi il tempo necessario per conoscere davvero il partner.
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