Gli scienziati della Chung-Ang University della Corea del Sud hanno creato un esoscheletro ultraleggero che può aiutare i corridori a percorrere più velocemente brevi distanze. Forse non sono ancora mainstream, ma gli esoscheletri fanno parte del nostro mondo già da un po’. Ne abbiamo visti alcuni che rendono facile il trasporto di carichi pesanti e altri che aiutano i disabili fisici a muoversi con facilità. Ma la tecnologia indossabile che aiuta le persone a correre più velocemente è piuttosto rara, soprattutto nella forma superleggera presentata di recente dagli scienziati della Chung-Ang University’s School of Mechanical Engineering in Corea del Sud.
Hanno creato un aggeggio che pesa solo 2,5 kg, ma che può aiutare una persona media a correre uno sprint di 200 metri quasi un secondo più velocemente rispetto a chi non indossa la tuta. Junyoong Moon in uno studio pubblicato di recente ha spiegato: “Superare i limiti del corpo umano è un desiderio fondamentale dell’uomo. I nostri risultati serviranno come punto di partenza per una ricerca incentrata sul superamento dei limiti delle capacità umane attraverso robot indossabili”. Ciò che distingue questa particolare esotuta da quasi tutte le altre è il design semplice e minimalista.
Consiste in uno zaino contenente un alimentatore che fornisce energia a cavi che si estendono dallo zaino ai fianchi e lungo le cosce. Quando chi la indossa compie un passo, il cavo collegato si stringe, tirando la gamba in avanti più velocemente di quanto farebbe normalmente. L’esotuta è inoltre dotata di una serie di sensori e di un computer che analizza l’andatura di chi la indossa e sincronizza la tuta con i passi della persona. Per testare la tuta, gli scienziati l’hanno fatta indossare a corridori dilettanti che hanno corso per 200 metri. Poi ogni corridore ha completato la stessa distanza senza la tuta.
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I dati hanno mostrato che l’esotuta ha aiutato le persone a migliorare il loro tempo di 0,97 secondi, che può sembrare poco ma in realtà è un margine piuttosto significativo per uno sprint. Ora i ricercatori intendono testarla con velocisti professionisti. In origine, l’esotuta ultraleggero pesava 4,4 kg, ma al momento della pubblicazione dello studio sono riusciti a ridurne il peso a 2,5 kg, senza compromettere le prestazioni.
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