Eptacaidecafobia: da dove nasce la paura del numero 17

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Eptacaidecafobia: da dove nasce la paura del numero 17

| 04/07/2024

Peggio ancora se cade di venerdì

  • L’eptacaidecafobia è la paura del numero 17, particolarmente radicata in Italia e altri paesi di origine greco-latina, che si intensifica se cade di venerdì
  • Una teoria popolare attribuisce la superstizione all’Antica Roma, dove il numero XVII, anagrammato come “VIXI” (“vissi” in latino, ovvero “sono morto”), era spesso inciso sui sarcofagi
  • La Bibbia contribuisce alla superstizione, associando il 17 al Diluvio Universale, mentre il venerdì è legato a eventi tragici come la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso e la crocifissione di Gesù
  • Nella smorfia napoletana, il 17 rappresenta la sfortuna, mentre per i pitagorici, si trova tra numeri considerati perfetti (16 e 18) ed è un ostacolo
  • La combinazione venerdì 17 è considerata sfortunata nella cultura italiana, tanto che edifici e hotel spesso evitano il 17° piano o la stanza numero 17 per calmare questa paura collettiva

 

L’eptacaidecafobia, ovvero la paura del numero 17, è una superstizione profondamente radicata in Italia e in altri paesi di origine greco-latina. Questa fobia si acuisce quando il numero 17 cade di venerdì, creando una combinazione considerata particolarmente sfortunata. Ma da dove nasce questa credenza e perché proprio il venerdì 17 è visto come un giorno infausto? Le origini della superstizione non sono del tutto chiare, ma esistono diverse teorie che cercano di spiegare l’avversione verso il numero 17.

Una delle ipotesi più diffuse riguarda l’Antica Roma. In numeri romani, 17 è scritto come XVII, che può essere anagrammato in “VIXI”. In latino, “VIXI” significa “vissi”, cioè “sono morto”, ed era una parola spesso incisa sui sarcofagi funerari. Questa associazione diretta con la morte ha portato a considerare il numero 17 come portatore di sfortuna.

Dalla Bibbia alla filosofia

La Bibbia aggiunge un ulteriore strato di superstizione intorno a questo numero. Secondo le scritture, il Diluvio Universale iniziò il 17 del secondo mese. Anche nella smorfia napoletana, una tradizione che associa numeri a significati specifici, il 17 rappresenta “‘a Disgrazzia” (La sfortuna), consolidando ulteriormente la sua fama negativa. Il venerdì, di per sé, ha una storia di sfortuna. Diversi eventi biblici tragici sono attribuiti a questo giorno: Adamo ed Eva sarebbero stati cacciati dal Paradiso di venerdì, Gesù Cristo fu crocifisso di venerdì e Caino avrebbe ucciso Abele anch’esso in questo giorno.

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Per i pitagorici, il numero 17 rappresentava un ostacolo perché si trova tra il 16 e il 18, numeri che avevano una loro perfezione e armonia. Questa combinazione di venerdì e 17 ha radicato una profonda superstizione nella cultura italiana e non solo. Anche se queste credenze sono frutto di tradizioni antiche e leggende, molte persone oggi evitano il numero 17 e considerano il venerdì 17 un giorno di cattivo augurio. In alcuni casi, edifici e hotel saltano il 17° piano o la stanza numero 17 per placare questa paura collettiva.

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