L’ebru è un’antica tecnica artistica di disegno sull’acqua originaria della Turchia. Il soggetto viene prima eseguito sull’acqua e poi trasferito su carta, in un processo chiamato marmorizzazione. Per creare un dipinto ebru, l’artista impiega un processo assolutamente unico.
Come prima cosa mischia i pigmenti che intende utilizzare, aggiungendo la “kitre”, una gomma naturale o fiele di bue, una sorta di acido naturale. Questa soluzione viene poi fatta cadere con molta delicatezza sulla superficie di acqua oleosa dove il colore galleggia. Usando un punteruolo e con movimenti molto precisi e accurati, le gocce di tintura possono essere allungate e lavorate per assumere forme diverse. Alla fine sull’acqua viene posizionato con delicatezza un foglio di carta che assorbe i colori e riproduce l’immagine.
I soggetti rappresentati sono principalmente fiori, fogliame, ornamenti, tralicci, moschee, lune e sono utilizzati per la decorazione nell’arte tradizionale della rilegatura. Oggi l’ebru viene usato anche per decorare tessuti, ceramiche, sciarpe o addirittura tappeti. La tecnica risalirebbe al X secolo d.C. con le primissime radici in Uzbekistan. Gli sciamani prevedevano il futuro versando pigmenti colorati nell’acqua.
Leggi anche: Artista realizza lampade usando un temperamatite gigante [+VIDEO]
Nei secoli successivi, la Via della Seta contribuì a portare questa forma di arte in Turchia dove divenne una pratica popolare nel XVI secolo. Oggi l’ebru è una delle arti nazionali più apprezzate non solo per la bellezza dei dipinti ma anche per la storia e la tradizione che rappresenta. Nel 2014 la tecnica è stata anche iscritta nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’UNESCO.
Share