Con l’avvento della digitalizzazione, disconnettersi mentalmente dal lavoro è diventato sempre più difficile. Uno degli esiti negativi di questo fenomeno è la E-mail Anxiety. Letteralmente, questa espressione inglese significa “ansia da e-mail” e denota lo stato di angoscia e frustrazione che avvertiamo ogniqualvolta che il nostro smartphone ci segnala mediante una notifica la ricezione di una nuova e-mail.
Il termine E-mail Anxiety è sempre più impiegato da coach, psicologi e lavoratori che intendono portare all’attenzione i vissuti di stress e oppressione causati dall’accumulo di e-mail di lavoro e dall’urgenza di alcune di esse. Spesso, infatti, si tratta di comunicazioni impellenti a cui è necessario rispondere prontamente, anche fuori l’orario di lavoro. Anche nel caso in cui non necessitino di una risposta immediata, però, il pensiero di quelle e-mail e non ci lascia in pace. Questo, di conseguenza, rende molto più difficile l’atto di rilassarsi e godersi il tempo libero.
Le conseguenze dell’E-mail Anxiety sulla nostra salute e sul nostro benessere psicologico possono essere estremamente negative. La consulente e scrittrice Linda Stone ha coniato l’espressione “apnea da e-mail” per indicare l’atteggiamento che le persone iper concentrate sul lavoro tendono ad adottare quotidianamente: durante la scrittura di un’e-mail o lo svolgimento di un incarico particolarmente complesso, si è così presi da finire per trattenere il respiro.
Ciò, a sua volta, inficia negativamente sulla capacità di sentire il proprio corpo, comprese le sue esigenze e i suoi limiti, aumentando il rischio di burnout. Come gestire l’E-mail Anxiety? Gli esperti consigliano di evitare di controllare la casella e-mail troppe volte al giorno, silenziando le notifiche del proprio cellulare.
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Inoltre, sarebbe opportuno imparare a distinguere tra comunicazioni urgenti e importanti, assegnando a ogni incarico e impegno la dovuta priorità. Non bisogna dimenticare, infatti, che anche la nostra salute mentale ha la precedenza: ignorare lo stress da e-mail, infatti, potrebbe portarci dritti a un esaurimento nervoso.
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