Esistono diverse tipologie di materie psicotrope in grado di generare nell’essere umano momenti di enfasi psico-fisica. Un nuovo studio però afferma che, oltre alle già conosciute sostanze stupefacenti, ci sarebbero anche delle droghe elargite a livello digitale.
Più precisamente, a “drogare” l’uomo sarebbero dei suoni chiamati “battiti binaurali”. Questi ultimi non sono altro che dei toni percepiti dal cervello con frequenza inferiore ai 1500 Hz e con differenza inferiore ai 30 Hz ascoltati separatamente mediante degli auricolari.
Stando alla ricerca, pubblicata sulla rivista Drug and Alcohol Review, questi specifici battimenti genererebbero una reazione psicoattiva nel sistema nervoso dell’essere umano. Mediante questo studio, gli esperti hanno scoperto come queste tonalità alterino la mente creando frequenze contrastanti in ciascun orecchio.
La percezione di questi suoni comporterebbe uno stato di enfasi in chi li ascolta alleviando stati di ansia, depressione, dolori e migliorando le funzioni della propria memoria.
Per esaminare i reali effetti di questa “droga”, un team di ricercatori australiani e britannici ha ripreso i dati di un vecchio studio, il Global Drug Survey 2021, un’indagine condotta lo scorso anno su oltre 30.000 individui provenienti da ben 22 Paesi.
Dai risultati è fuoriuscito che, negli ultimi dodici mesi, circa il 5% degli intervistati (soggetti di età compresa tra i 14 ed i 20 anni) si era dilettato con l’uso di battiti binaurali. Di questi, poco più di uno su dieci lo faceva esclusivamente per scopi ricreativi.
Le motivazioni che inducevano gli individui intervistati a provare l’ebrezza delle digital drugs era la ricerca di uno sballo alternativo, spesso accompagnato all’uso di sostanze illegali come MDMA o cannabis.
“È un campo nuovo, ancora non sappiamo molto sull’uso dei battiti binaurali come droghe digitali. Questo sondaggio mostra che si stanno diffondendo in più Paesi. Abbiamo analizzato informazioni aneddotiche. Questa è stata la prima volta che abbiamo chiesto formalmente alle persone come, perché e quando fanno uso di tali modalità di divertimento” ha affermato l’autrice principale della ricerca Monica Barratt, scienziata sociale presso la RMIT University in Australia.
Come fanno i battiti binaurali a creare dipendenza e lo stato psicotropo che ci descrive lo studio? Secondo gli esperti questi toni inducono cambiamenti nel cervello grazie al modo in cui il nostro sistema sensoriale interpreta le diverse frequenze di fascia bassa giunte separatamente in ciascun orecchio.
Basterà ascoltare un tono di 400 hertz in un orecchio e un tono di 440 hertz nell’altro per far sì che il tuo cervello lo interpreti come un singolo ronzio di 40 hertz proveniente dal tuo cranio.
Tale interpretazione richiede la partecipazione di più componenti mentali oltre che del nostro apparato uditivo periferico. L’ascolto di questi toni tenderà infatti a stimolare l’hardware del tronco cerebrale, spingendo i neuroni a sincronizzarsi in schemi d’onda associati al rilassamento.
“Proprio come le droghe ingeribili, alcuni ascoltatori di battiti binaurali (il 12%) hanno provato un certo grado di sballo psichedelico” ha affermato Barratt.
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Diversi esponenti della comunità scientifica si sono detti alquanto scettici a riguardo. Tuttavia, gli studi e gli approfondimenti circa l’utilizzo delle sostanze digitali sono ancora oggi oggetto di ricerca. Una scelta, questa, dettata anche dal sempre più crescente utilizzo di questa nuova frontiera del divertimento allucinogeno.
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