Una donna ha trascorso 500 giorni in isolamento in una grotta. Beatriz Flamini, atleta, alpinista, scalatrice e speleologa spagnola, ha battuto il record mondiale di permanenza in grotta: un anno e mezzo in completa solitudine, a 70 metri sotto terra, senza contatti con l’esterno o riferimenti temporali.
La donna è entrata nella grotta il 20 novembre 2021. Da allora, durante la permanenza, non ha saputo nulla di quanto successo nel mondo. Flamini due anni fa ha contattato il produttore Dokumalia e si è offerta per la sfida, proponendosi di partecipare a vari studi scientifici di università spagnole, volti a valutare le ripercussioni mentali e fisiche delle condizioni estreme in cui avrebbe vissuto. L’esperienza sarà riportata in una serie di documentari con le registrazioni della sua permanenza sottoterra. La donna è stata costantemente monitorata con le telecamere nelle sue giornate quotidiane: i pasti, gli esercizi fisici, i problemi e le difficoltà, i cambiamenti del suo corpo e della sua mente, i momenti di euforia e quelli di terrore.
Un team di speleologi ha preparato la grotta per la sfida, occupandosi dell’installazione dell’acqua, dell’elettricità, e del sistema di salita e discesa per gli interventi. È stato messo a punto un piano di sicurezza per le emergenze e un team di medici ha monitorato il suo stato di salute con schede che Flamini compilava e che poi venivano ritirate e consegnate a psicologi e ricercatori.
Anche la fornitura di cibo e acqua è avvenuta con scambi in un punto della cavità dove non era possibile incrociarsi o avere una comunicazione. Per questa esperienza sono stati necessari una tonnellata e mezza di materiali e viveri e sono stati consumati 1000 litri di acqua.
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La donna ha battuto il precedente record spagnolo fermo a 103 giorni e il record dell’italiana Christine Lanzoni che nel 2007 ha trascorso 269 giorni all’interno di un laboratorio sotterraneo, pur avendo qualche minima forma di comunicazione con l’esterno.
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